Lazio-Roma, pochi romani, italiani al minimo e tifosi in esilio: una domenica strana ma sempre più normale

Lazio-Roma, pochi romani, italiani al minimo e tifosi in esilio: una domenica strana ma sempre più normale
di Alessandro Angeloni
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- Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 14:29
Un’annata un po’ così. Surreale. Strana. All’andata curve vuote, nel ritorno idem. I tifosi della Lazio uniscono la protesta contro Lotito a quella verso le istituzioni; quelli della Roma ce l’hanno con il Prefetto Gabrielli e non si identificano nemmeno troppo con la società, rea di non essere stata al loro fianco, imputato principe il presidente Pallotta per quel fucking idiots lanciato contro qualcuno e diventato sloogan contro un intero popolo. Poi ti affacci in campo e ti accorgi che non ci sono più le vecchie bandiere e il derby cittadino è rappresentato soprattutto da stranieri. Il calcio cambia, ma molti non lo accettano. Nostalgia.
C’ERANO NESTA E TOTTI
Prendiamo per buone le impressione post conferenza di Spalletti: non giocano né De Rossi, né Totti. Per motivi diversi oggi partiranno dalla panchina. Due romani solitamente titolari e colonne della Roma, staranno a guardare. E già questo fa un certo effetto, perché di solito i giallorossi sono sempre stati ben rappresentati da calciatori tifosi, tanto per ricordare i vari Conti (seppur nato a Nettuno, ma romanista doc), Giannini (Frattocchie) e Aquilani, più appunto i sempre presenti Totti e De Rossi. Oggi ci sarà - al netto di sorprese dell’ultima ora - il solo Florenzi. Portabandiera e pure capitano. All’andata non c’era nemmeno lui: zero romani in campo, tutti e tre erano infortunati (solo Florenzi si è presentato ma solo in panchina). Stavolta Alessandro ci sarà ma la Roma sarà, come all’andata, in minoranza sul derby dei romani. La Lazio ne schiererà due, Cataldi e Candreva. Il primo sicuramente laziale doc, il secondo se non altro lo diamo per acquisito. All’andata c’era il solo Candreva, romano e unico italiano del match. Uno contro zero. Un fatto insolito, così come lo sarà oggi. Perché questo predominio da parte dei biancocelesti, negli ultimi sedici anni, c’è stato solo in altre due occasioni: ottobre 2001, Totti contro Nesta e Liverani; ottobre 2005, Totti e De Rossi contro Liverani, Firmani e Di Canio. Nel marzo del 2008 il record del predominio dei romani giallorossi: De Rossi, Aquilani e Totti contro De Silvestri. Cambiano i tempi, non ci sono troppi romani ma nemmeno così tanti italiani: nella Roma resta, come possibile titolare, Florenzi, nella Lazio Marchetti e Parolo si aggiungono a Cataldi e Candreva e forse Matri. E il derby dei tempi moderni. Strano.
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