Lazio-Roma, le probabili formazioni del derby: Sarri con Cataldi e Pedro, Mourinho punta su Dybala

Si cercherà di lasciare il pallone all'avversario, il più possibile, secondo indole e secondo logica, e prevarrà chi non si farà «rubare la idea» dall'altro, come avrebbe detto il Petisso Pesaola

Lazio-Roma, le probabili formazioni del derby: Sarri con Cataldi e Pedro, Mourinho punta su Dybala
di Andrea Sorrentino
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Sabato 18 Marzo 2023, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 14:35

 Nel settembre 2009, dopo Inter-Barcellona 0-0 con monologo dei catalani al 66% di possesso palla ma senza grandi occasioni da gol, José Mourinho rispose a chi lo criticava: «La partita è andata come volevo: la mia Inter ha controllato il gioco senza avere il pallone». La frase è già di suo una summa del pensiero filosofico dello Special, ma non solo: è diventata anche la chiave del campionato di Roma e Lazio, e sarà il motivo conduttore del derby di domani. Si cercherà di lasciare il pallone all'avversario, il più possibile, secondo indole e secondo logica, e prevarrà chi non si farà «rubare la idea» dall'altro, come avrebbe detto il Petisso Pesaola.

DIFESE ECCELLENTI

Magari se avessero avuto due centravanti in piena forma e affidabili sempre (ma non è stato così) le cose sarebbero state diverse, comunque le romane, quest'anno, non amano proprio avere la palla. La Lazio per possesso è l'ottava del campionato, la Roma nona, con percentuali tra il 50 e il 49%. Sono squadre che aspettano e ripartono, adelante con juicio, e rari sbilanciamenti: la Roma è decima per tiri in porta, la Lazio addirittura quindicesima (ed è diciassettesima per uomini pescati in fuorigioco, la Roma decima). Se c'è una statistica in cui eccellono, è quella dei gol incassati (Lazio seconda miglior difesa, Roma quarta), e dei punti ottenuti in trasferta: Lazio seconda e Roma quarta anche qui. Prepariamoci: sarà un derby a non prenderle, di prudenze incrociate. All'andata il disegno riuscì alla perfezione a Sarri, che impose alla Roma un 59% di possesso e vinse la partita (anche grazie a Ibanez), perché sa che a Mourinho la palla tra i piedi dà fastidio, soprattutto con questi centrocampisti: quando l'ha avuta per il 66% del tempo, contro la Cremonese, ha perso anche lì.

Ma stavolta rispetto all'andata ci sono significative variazioni, leggasi giocatori di maggiore qualità complessiva. Ad esempio nella Roma c'era Zaniolo e invece adesso c'è Dybala, ed è evidente che può fare tutta la differenza del mondo; come avere l'altra volta Camara titolare, mentre domani con Matic o Wijnaldum, o con tutti e due, il palleggio sarà più elevato, e con Spinazzola più spinta a sinistra. Al tempo stesso, se la Lazio lamenta come all'andata l'assenza di Immobile, nel derby del 6 novembre non aveva neppure Milinkovic, e forse fu una provvida sventura: il trio Luis Alberto-Cataldi-Vecino garantì mastice in mezzo, e chissà se stavolta, assente Vecino, sarà lo stesso con insieme in campo il Mago e Sergej (ormai superato solo da Leao per tristezza dello sguardo e delle prestazioni).

GHIACCIO SULL'ERBA

Il controllo sarà tutto. Guardate la Roma di Mourinho: getta secchiate di ghiaccio in ogni partita con formidabile pazienza, spegne bollori e previene pericoli (fateci caso: nelle partite dei giallorossi la cronaca delle occasioni sui due fronti è sempre assai scarna), poi aspetta di pescare dal ghiaccio l'ostrica giusta, dimenticata nel cestello. La Lazio, più o meno lo stesso: 15 clean sheet stagionali e una sola sconfitta nelle ultime 10 gare vogliono dire moltissimo, ossia che Sarri sa coprirsi, eccome, come dimostrato dal sontuoso arrocco contro il Napoli. Per sorprendere la Lazio ci vorrà qualità estrema (o lo schieramento senza centravanti, che Mou ha già proposto contro Inter e Juve: andò benissimo), e quella che manca all'ultima Roma può arrivare solo da Pellegrini, fin qui più fante da battaglia a terra che cavaliere alato, ma nel derby può stapparsi. Dybala invece è un discorso a parte, lui gioca in una dimensione altra, da solista, disancorato dagli eventi, in attesa dell'ispirazione: che può arrivare o no, come in ogni artista. Alla Lazio stavolta non basterà solo Felipe: avrà un bisogno disperato del miglior Milinkovic, perché per aprire la scatola difensiva della Roma ci vogliono tecnica e muscoli. Milinkovic uguale Pellegrini e Dybala: sono le chiavi tecniche per scuotere il derby. Che altrimenti rischia l'ibernazione.

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