Lazio, riecco Sant'Antonio: Candreva è tornato leader e a quota sei gol in campionato, le polemiche sono un ricordo

Lazio, riecco Sant'Antonio: Candreva è tornato leader e a quota sei gol in campionato, le polemiche sono un ricordo
di Alberto Abbate
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Mercoledì 27 Gennaio 2016, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 13:03
Miracolo, è tornato. Sant'Antonio inventa rigori, benedice gli assist, moltiplica i gol. Prima trasforma il penalty strappato a Calvarese, poi fa il bis col diagonale, infine serve a Keita il poker al fotofinish. Evviva Stra-Candreva. Accende il turbo nel secondo tempo col Chievo e santifica tutta la Lazio. Quindi punta il dito contro la tribuna: pensate davvero di scaricarmi? Chiedete pure a Pozzo, domenica, qual è il suo rimorso più grande. Candreva è forse uno dei pochi colpi sprecati dall'Udinese, che lo prelevò nel 2007 dalla Ternana, ma non ci puntò mai. Oggi quei 14 milioni pagati dalla Lazio a giugno 2014 sembrano briciole rispetto al reale valore d'Antonio. Re biancoceleste da almeno 35 milioni, secondo Lotito. In estate era già stata rifiutata un'offerta virtuale del Psg, negli ultimi mesi son tornati a bussare in tanti: dal Milan all'Inter, ma soprattutto il Barcellona, pronto all'assalto in estate. Sino a qualche settimana fa il presidente biancoceleste era pronto a trattare, ma ora qualcosa potrebbe cambiare. Non c'è nessun patto, decide la Lazio. A tal punto che non sono neanche tanto piaciute le velate «minacce d'addio» dell'entourage di Candreva.

LE RETI
Con l'ultima doppietta, Antonio si riprende la Lazio. Ottavo gol stagionale e quarto assist, superato Felipe in ogni numero. Con sei reti, Candreva diventa subito capocannoniere biancoceleste in questo campionato. Era partito col freno mano, con una fascia (da capitano) stretta al collo, ma adesso vola. La doppietta col Chievo può e deve rappresentare un'altra rinascita biancoceleste. Candreva non è solo un furetto fumoso, Candreva può essere ancora profeta in patria.  
Domenica altri due centri all'Olimpico, come non gli accadeva dal rigore del 22 novembre contro il Palermo. Ma nella prestazione d'Antonio c'è molto di più: 67 tocchi, 44 passaggi, 4 filtranti e 10 cross con una precisione di quasi l'85%. Con questi miracoli, sono tutti pronti a pregare Sant'Antonio. Mica solo le pretendenti. Pioli e Tare così si sciolgono.

NUOVO PROFETA
Quarantuno reti con la maglia della Lazio. Dicevamo, eccolo il nuovo profeta in patria. Raggiunto Hernanes al 24esimo posto dei goleador biancocelesti di sempre. E il sesto gradino fra i rigoristi: tredicesimo centro dal dischetto per l'esterno di Tor de Cenci, che agguanta Mihajlovic e Oddo. L'obiettivo in questo girone di ritorno è riacciuffare la doppia cifra dell'anno scorso, anzi raddoppiarsi e superare il suo record di 12 reti in Serie A. Nel 2013/14 era stato eletto nuovo centrocampista biancoceleste più prolifico di sempre, meglio di Nedved. Candreva vuole essere meglio di se stesso e non vuol nemmeno sentire parlare dell'Udinese, che lo costrinse per anni a girovagare in cerca di una grande occasione. A Roma Antonio è a casa e vuole rimanerci.

SIRENE D'ADDIO
Prima il ritorno al Friuli, poi mercoledì all'Olimpico il Napoli. La squadra che gli ha cambiò la vita: «Venivo sempre riempito di fischi per una mia intervista sulla Roma. Poi il 7 aprile, quel gol dopo otto minuti, la mia corsa sotto la Nord. Un'esultanza liberatoria, volevo essere me stesso, dimostrare alla Lazio chi ero». Semplicemente Candreva. Uno che va in puzza, ma ama questa piazza. Non sopporta le critiche perché qui si sente un monarca. Forse per questo in estate potrebbe davvero mettere i remi in “Barca”.