Lazio, Provedel: «Guadagnerò la fiducia sul campo. Concorrenza? Non ci penso»

Lazio, Provedel: «Guadagnerò la fiducia sul campo. Concorrenza? Non ci penso»
di Valerio Marcangeli
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Mercoledì 10 Agosto 2022, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 16:32

Finalmente Provedel. Dopo i primi due allenamenti da tesserato della Lazio, il classe ’94 - così come i sette acquisti precedenti di questo mercato - si è presentato ufficialmente a Formello in conferenza stampa. Prima, come da programma lo ha introdotto Tare: «Siamo qui a presentare la trattativa più lunga nella storia dell’era Lotito che ha avuto per fortuna un buon esito. Ci sono state delle piccole problemtatiche che hanno rallentato il suo arrivo qui, ma conta il risutlato finale e siamo contenti di presentarlo oggi per il fatto che è un portiere che il nostro allenatore ha voluto fortemente, puntando su di lui come una garanzia. Potrà dare il suo apporto a questa squadra. La sua esperienza in Serie A avrà un ruolo importante e assieme a Maximiano avrà la possibilità di far vedere cosa possono dare entrambi per questa squadra». Dopodiché il portiere ha risposto alle domande dei giornalisti presenti.

Che passo è questo per la tua carriera?

«Ringrazio il direttore per quello che ha detto e ringrazio la società per aver portato a termine questra trattativa particolare e lunga.

Per me non c’è un età giusta per arrivare qui, il mio percorso è stato fatto di una lunga gavetta, ho avuto un infortunio che mi ha bloccato per tanto tempo. Io ogni giorno penso di fare al massimo ciò che posso fare e migliorare, dopodiché spero di dare un buon contribuito per gli obiettivi della squadra».

Quando ti è venuta la vocazione di fare il portiere? E sulle condizioni fisiche e mentali…

«Io ho sempre volito fare il portiere, però fuori me la cavavo. Ho sempre avuto il sogno di stare in porta a un certo livello. Poi sono arrivato davanti a un bivio: o faccio il portiere, o faccio il portiere. E da lì ho iniziato. Io mi allenavo ogni giorno pensando di migliorarmi e farmi trovare pronto se la trattativa fosse andata in porto, ci speravo fin dal pirmo giorno, sono un professionista e mi allenavo al massimo per stare bene, ma ci pensavo sempre».

Sulla nonna e sui modelli…

«Mia mamma e mia nonna abitavano vicino a Yashin e mi raccontavano di lui. Io però vedendo gli Europei nel 2000 con Toldo mi sono innamorato del ruolo del portiere. Marchetti? L’ho affrontato da avversario e anche lui mi ha ispirato in passato».

Ti saresti aspettato di essere qui a questo livello?

«Ho sempre sognato e continuo a sognare di giocare ad alti livelli, ma cerco di non crearmi aspettative. Sarò sempre grato alla Juve Stabia che mi ha dato la possibilità di rinascere dopo l’infortunio. Adesso devo dimostrare di poter stare qui».

Sulla concorrenza con Maximiano…

«A queste cose non penso perché avrei la testa troppo piena. Devo pensare a quello che chiede il mister che pretende molta qualità e devo imparare ciò che vuole lui e integrarmi bene col gruppo. Dopodiché sarà lui a decidere chi sarà giiusto schierare».

Ti senti sottovalutato? E sulla stima di Sarri...

«Sinceramente fa piacere sentire quello che mi dici, ma non ci faccio tanto caso a livello personale. Io so che questo è un mondo che viaggia velocissimo: in un momento vai bene, poi sbagli una partia e cambia il giudizio. Penso al lavoro quotidiano, il calcio sta prendendo questa direzione col portiere che gioca molto. Mi fa piacere che il mio nome venga accostato all’apprezzamento del mister, ma come già detto devo meritare sul campo la sua fiducia».

Proverai a segnare anche in Serie A con la Lazio?

«Spero di no (ride, ndr). In quel caso eravamo sotto ed ero salito per recuperare il risultato».

Che emozioni ti aspetti di vivere all’Olimpico?

«Da avversario mi ha dato tanta emozione e penso che me ne darà ancor di più col pubblico che tiferà per me e non contro».

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