Lazio, piccoli passi verso la Champions League

Lazio, piccoli passi verso la Champions League
di Alberto Abbate
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Martedì 13 Novembre 2018, 07:30
Uno a uno e palla al commento. Nessun passo indietro secondo leader Leiva: «Piuttosto un punto davvero importante». Perché la Lazio mantiene saldo il quarto posto, dopo il ko del Milan addirittura in solitario. Dunque guai a buttare il pareggio col Sassuolo. Tra l’altro il primo della stagione e forse anche un punto di maturazione. Ai ragazzi d’Inzaghi si era sempre contestato di non aver l’X factor, di saper solo vincere o perdere, senza vie di mezzo. E’ vero, a Reggio Emilia, la squadra è passata in vantaggio e per la seconda volta – dopo la prima giornata col Napoli – non è tornata a casa in trionfo, ma va comunque considerato un successo. Sia per la classifica, sia perché in gare così l’anno scorso la Lazio avrebbe senz’altro perso. La nota negativa rimane il contraccolpo psicologico subito alla rete di Ferrari, libero ancora una volta su un calcio da fermo su un black out della difesa. Corresponsabilità di Strakosha (la non uscita), Luiz Felipe (scala la marcatura senza un motivo) e Lulic (salta a vuoto dietro), su questo da domani bisognerà ricominciare a lavorare a Formello. Pur senza dieci nazionali, che ieri hanno già raggiunto i rispettivi ritiri. 

NAZIONALE
A Coverciano, Immobile. Sfortunato, ma comunque l’uomo più pericoloso a Reggio Emilia con 4 tiri e 2 occasioni create. Purtroppo stavolta fermato dal palo, ma ora ci riproverà sotto rete col Mancio: «Il mister mi conosce e mi stima, sono pronto. Il rapporto con Mancini è ottimo. L’importante è tornare a segnare, il ct con questa convocazione mi ha mostrato ancora una volta la sua stima .Crediamo nella possibilità di agganciare il primo posto nella Nations League». L’Italia affronterà prima il Portogallo nella nuova competizione intercontinentale, poi gli Stati Uniti il 20 novembre in amichevole. E’ rimasto a casa Acerbi, ma anche Parolo, nonostante in una settimana abbia realizzato il terzo centro: «Stimo Marco come giocatore e come uomo, ma non entro nelle scelte di Mancini», assicura l’ex ct Conte alla premiazione Panchina d’Oro, dove Inzaghi si classifica secondo dietro Allegri.

INFERMERIA
Tutta la Serie A applaude Simone per l’ultima stagione, ma oggi la sua Lazio ha un altro copione. Per esempio fatica molto di più a reagire e – nell’inamovibile 3-5-2 – continua ad avere problemi sulle fasce. Patric stavolta non sostituisce alla grande come contro la Spal Marusic, è troppo affaticato Lulic. Questa pausa servirà per recuperare completamente le energie. Fra domani e dopodomani verranno invece valutate le condizioni di Caicedo, ai box a poche ore dalla sfida col Marsiglia: gli esami certificheranno o meno lo stiramento, così si capirà se potrà tornare il 25 novembre col Milan (assente Higuain) l’ecuadoregno. In ogni caso finalmente a Reggio Emilia si è rivisto anche un barlume di Luis Alberto: a sorpresa Inzaghi gli ha ridato fiducia, nel primo tempo lui l’ha ripagata col tiro – nel gol di Parolo – respintogli sotto porta. Ci ha messo il giusto spirito stavolta, chissà se tornerà ad essere se stesso in toto dopo la sosta. 
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