Lazio, è l'Olimpico il palco dei sogni

Lazio, è l'Olimpico il palco dei sogni
di Daniele Magliocchetti
3 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Gennaio 2020, 07:35
Una Champions tutta d’un fiato per la Lazio. A gennaio il massimo sforzo. Riparte la corsa in campionato per la formazione di Inzaghi, con un tour de force che è tutto un programma. Che sia per l’Europa che conta o per qualcosa di più, solo il campo lo potrà confermare. Sette gare in trenta giorni, sei di campionato e una di Coppa Italia. Occhio perché, se i biancocelesti non fanno scherzi e rispettano il pronostico con la Cremonese il 14 gennaio, le partite a quel punto diventeranno otto con i quarti di finale della coppa nazionale previsti per la fine del primo mese dell’anno nuovo. Una gara ogni tre giorni per capirci. Insomma, non c’è da battere la fiacca anzi, smaltiti panettoni e torroni alla svelta, Immobile e compagni dovranno rimettersi in marcia senza un momento di pausa. Ed è da qui che il tecnico laziale ha già ricominciato a battere il martello tre giorni fa a Formello, poco prima dell’entusiasmante bagno di folla con oltre diecimila persone che hanno affollato il quartier generale biancoceleste Una favolosa risposta, ma anche una bella responsabilità. 
OLIMPICO ALLEATO 
Non è mai facile rimettersi in moto dopo una pausa e soprattutto come prima, ma la Lazio, anche per l’incredibile abbraccio che la gente le ha riservato il trenta dicembre scorso al centro sportivo, ha l’obbligo di ripartire da dove ha lasciato. Un bottino di otto vittorie di fila, con ben undici risultati utili consecutivi (il 25 settembre con l’Inter l’ultima sconfitta) che ha permesso ai ragazzi di Inzaghi di conquistare il terzo posto in classifica subito dietro a Juve e Inter con una gara da recuperare. Si riparte dal Rigamonti di Brescia, una partita facile sulla carta, ma secondo lo staff tecnico biancoceleste, l’insidia maggiore è proprio questa. Non c’è da fidarsi del rientrante Corini e dell’esuberante Balotelli, a maggior ragione del fatto che la Lazio affronterà questa sfida senza gli squalificati Luis Alberto e Leiva. Sarà la prima piccola emergenza stagionale. Superato l’ostacolo lombardo, i biancocelesti avranno un’occasione più unica che rara, visto che le successive cinque gare di campionato si giocheranno tutte allo stadio Olimpico. Non è mai accaduta una situazione simile. Una chance ghiotta da sfruttare al massimo per la Champions e, forse, per cullare qualche sogno impossibile. La prima partita tra le mura amiche sarà col Napoli, difficile ma non impossibile, poi la Sampdoria, per passare al fondamentale e, forse decisivo derby con la Roma il 26 gennaio, poi la Spal e il recupero della penultima d’andata del 5 febbraio col Verona. Un percorso tosto, non certo proibitivo. 
MOSSE D’ASSESTAMENTO 
Trenta giorni determinanti per il futuro della Lazio in campionato, ma anche per decidere eventuali mosse di mercato. La società e Inzaghi hanno già deciso che non verranno fatti investimenti milionari, anche perché la rosa così com’è dà ampie garanzie. Potrebbero solo essere effettuate delle piccole mosse d’assestamento. Il diktat è sfoltire la rosa con Berisha capofila, in mezzo anche Lukak. Allo stesso tempo si sta studiando la possibilità di trasferire alcuni giocatori, tra questi Adekanye e André Anderson verso Salerno per uno scambio con Jallow in modo da rendere poco più esperto l’attacco. Ma sono solo mosse di contorno. L’obiettivo è ripartite nel modo giusto, mettendo in cassaforte più punti possibili per la conquista della Champions. E i prossimi trenta giorni sono un’occasione da non sprecare. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA