Lazio, Sarri cerca la continuità con Felipe. Verso il sì al rinnovo

Lazio, Sarri cerca la continuità con Felipe. Verso il sì al rinnovo
di Alberto Abbate
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Domenica 7 Novembre 2021, 00:34 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 09:47

Spaghetti, pollo, insalatina. E, al massimo, una tazzina di caffè. Sembra aver scritto Fred Bongusto la nuova dieta di Felipe Anderson. Invece è la ricetta dello stesso nutrizionista di Lotito, che gli ha messo a disposizione anche un personal trainer per rivitalizzarlo: «È stato fondamentale soprattutto per me e Pedro, che l’anno scorso avevamo giocato poco e dovevamo ritrovare scatto e continuità di rendimento. Ora assumiamo i pasti al momento giusto», ci aveva confidato il brasiliano a Formello. Ieri sera a cena nel centro sportivo solo proteine, i carboidrati arriveranno oggi a pranzo, prima della sfida alla Salernitana alle 18. È questo uno dei segreti della rinascita del brasiliano, il più spremuto da Sarri alla Lazio: 1223’ in campo, come lui nessun altro. Acerbi a 1156’ è il secondo, Immobile a 1148’ il terzo. Quindici partite su quindici giocate, risparmiato solo in qualche scampolo finale da agosto. Felipe Anderson ha quasi doppiato i suoi minuti totali al Porto (660’), e ha già lo stesso numero di presenze (15) che totalizzò l’anno scorso.

Davvero incredibile come Sarri sia riuscito a trasformarlo.

Nelle ultime sfide il numero 7 era apparso stanco, a Marsiglia si era eclissato un tempo salvo riapparire in occasione della zampata del pareggio. Da quel momento, rieccolo a correre avanti e indietro, ad aiutare la Lazio in ogni raddoppio con cuore e sacrificio. Per dribbling riusciti in A è quasi il top, ma ora è un 28enne maturo, anche quando non dà nell’occhio per gol e giochi di prestigio. Ha comunque segnato 4 reti, sfornato due assist. E ogni volta che ha lasciato il segno nel tabellino, la Lazio ha centrato il risultato. Quattro vittorie e un pareggio, Felipe Anderson è un amuleto. Per la scalata al quarto posto serve la sua continuità nella formazione tipo. Lazzari è out, gli unici ballottaggi sono a centrocampo: Cataldi è favorito su Leiva, difficile che Basic così possa insidiare Luis Alberto.

Oggi pomeriggio ancora straordinari per Immobile, che si trascina il dolore al ginocchio, ma cerca altri record. Ciro ha superato i 159 gol di Piola, la festa e il premio sono rimandati dopo la sosta, contro la Juve all’Olimpico. Eppure il bomber contro la Salernitana può centrare i 200 timbri nei campionati (serie B, serie A, Bundesliga e Liga) in cui ha giocato. E c’è un bel presagio: contro le squadre neopromosse Immobile ha praticamente segnato 39 volte su 43 dal 2010 al 2021. L’ultima sfida biancoceleste contro i granata risale a 22 anni fa e la Lazio si impose addirittura con un sonoro 6-1. Lotito ieri ha assistito allo 0-0 della Primavera contro lo Spezia a Formello, poi ha suonato la carica al gruppo, ormai un rito scaramantico. Per lui non sarà una partita qualunque oggi all’Olimpico: «Ho fatto tanto e mi aspettavo più riconoscenza da Salerno. Ora è un capitolo chiuso». Anche perché il suo ex club è a un passo dall’essere ceduto e il patron passerà dal trust solo all’incasso. 
 

OBIETTIVO EUROPA E RINNOVI

Nei prossimi giorni, Lotito poi incontrerà Sarri per il rinnovo sino al 2025. Il tecnico sarebbe addirittura pronto a dire subito sì, purché riceva precise garanzie sul progetto e sul mercato imminente. Chiede rinforzi più utili per il suo 4-3-3, ora si sta solo adattando alle caratteristiche dei giocatori a disposizione: «Cercare anche il lancio lungo per scavalcare il Marsiglia», urlava dalla panchina giovedì sera, a testimonianza che ormai è meno intransigente. Ha stretto un patto e, in attesa di un miglior palleggio, l’arma in più adesso è il “vecchio” contropiede. Lo si è visto nel derby, contro la Fiorentina e anche a Bergamo, Reina è il primo rifinitore: «Qualcosa è cambiato in ritiro, ci siamo guardati negli occhi e ora dobbiamo avere sempre la stessa determinazione». Ieri, in conferenza al posto di Sarri, è intervenuto proprio il portiere: «Voglio centrare l’Europa, così scatterà in automatico il rinnovo del mio contratto», se la ride Pepe. Lui avrà 40 primavere e oggi entrerà per presenze nella top 20 biancoceleste. Vuole festeggiare fermando un amico-campione: «Sarà un piacere rivedere Ribery, avevamo un bel rapporto al Bayern». Ultimo commento sul lancio della monetina che lo ha colpito alla testa a Bergamo, per fortuna senza conseguenze: «Non è un problema del calcio, ma sociale e di educazione. Anche il divieto francese ai nostri tifosi però mi fa pena e mi dispiace». Oggi in casa 6mila ospiti granata nei 20mila biglietti venduti, ma Sarri si concentrerà sulle condizioni del campo dopo la partita di rugby.

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