Spaghetti, pollo, insalatina. E, al massimo, una tazzina di caffè. Sembra aver scritto Fred Bongusto la nuova dieta di Felipe Anderson. Invece è la ricetta dello stesso nutrizionista di Lotito, che gli ha messo a disposizione anche un personal trainer per rivitalizzarlo: «È stato fondamentale soprattutto per me e Pedro, che l’anno scorso avevamo giocato poco e dovevamo ritrovare scatto e continuità di rendimento. Ora assumiamo i pasti al momento giusto», ci aveva confidato il brasiliano a Formello. Ieri sera a cena nel centro sportivo solo proteine, i carboidrati arriveranno oggi a pranzo, prima della sfida alla Salernitana alle 18. È questo uno dei segreti della rinascita del brasiliano, il più spremuto da Sarri alla Lazio: 1223’ in campo, come lui nessun altro. Acerbi a 1156’ è il secondo, Immobile a 1148’ il terzo. Quindici partite su quindici giocate, risparmiato solo in qualche scampolo finale da agosto. Felipe Anderson ha quasi doppiato i suoi minuti totali al Porto (660’), e ha già lo stesso numero di presenze (15) che totalizzò l’anno scorso.
Davvero incredibile come Sarri sia riuscito a trasformarlo.
Oggi pomeriggio ancora straordinari per Immobile, che si trascina il dolore al ginocchio, ma cerca altri record. Ciro ha superato i 159 gol di Piola, la festa e il premio sono rimandati dopo la sosta, contro la Juve all’Olimpico. Eppure il bomber contro la Salernitana può centrare i 200 timbri nei campionati (serie B, serie A, Bundesliga e Liga) in cui ha giocato. E c’è un bel presagio: contro le squadre neopromosse Immobile ha praticamente segnato 39 volte su 43 dal 2010 al 2021. L’ultima sfida biancoceleste contro i granata risale a 22 anni fa e la Lazio si impose addirittura con un sonoro 6-1. Lotito ieri ha assistito allo 0-0 della Primavera contro lo Spezia a Formello, poi ha suonato la carica al gruppo, ormai un rito scaramantico. Per lui non sarà una partita qualunque oggi all’Olimpico: «Ho fatto tanto e mi aspettavo più riconoscenza da Salerno. Ora è un capitolo chiuso». Anche perché il suo ex club è a un passo dall’essere ceduto e il patron passerà dal trust solo all’incasso.
OBIETTIVO EUROPA E RINNOVI
Nei prossimi giorni, Lotito poi incontrerà Sarri per il rinnovo sino al 2025. Il tecnico sarebbe addirittura pronto a dire subito sì, purché riceva precise garanzie sul progetto e sul mercato imminente. Chiede rinforzi più utili per il suo 4-3-3, ora si sta solo adattando alle caratteristiche dei giocatori a disposizione: «Cercare anche il lancio lungo per scavalcare il Marsiglia», urlava dalla panchina giovedì sera, a testimonianza che ormai è meno intransigente. Ha stretto un patto e, in attesa di un miglior palleggio, l’arma in più adesso è il “vecchio” contropiede. Lo si è visto nel derby, contro la Fiorentina e anche a Bergamo, Reina è il primo rifinitore: «Qualcosa è cambiato in ritiro, ci siamo guardati negli occhi e ora dobbiamo avere sempre la stessa determinazione». Ieri, in conferenza al posto di Sarri, è intervenuto proprio il portiere: «Voglio centrare l’Europa, così scatterà in automatico il rinnovo del mio contratto», se la ride Pepe. Lui avrà 40 primavere e oggi entrerà per presenze nella top 20 biancoceleste. Vuole festeggiare fermando un amico-campione: «Sarà un piacere rivedere Ribery, avevamo un bel rapporto al Bayern». Ultimo commento sul lancio della monetina che lo ha colpito alla testa a Bergamo, per fortuna senza conseguenze: «Non è un problema del calcio, ma sociale e di educazione. Anche il divieto francese ai nostri tifosi però mi fa pena e mi dispiace». Oggi in casa 6mila ospiti granata nei 20mila biglietti venduti, ma Sarri si concentrerà sulle condizioni del campo dopo la partita di rugby.