Lazio, Milinkovic: «Strano non segnare per due anni in Europa. Futuro? Non ci penso»

Il fuoriclasse serbo si racconta in conferenza stampa in vista dell'esordio in Europa League di domani

Lazio, Milinkovic: «Strano non segnare per due anni in Europa. Futuro? Non ci penso»
di Valerio Marcangeli
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 17:23

Dopo Sarri, come da programma un tesserato della Lazio ha presentato il match contro il Feyenoord in conferenza stampa. In vista dell'esordio in Europa League è toccato a Sergej Milinkovic-Savic. Il centrocampista serbo ha iniziato la stagione già da protagonista ed è pronto a milgiorare i suoi numeri anche nella competizione europea. Ecco come il numero 21 ha risposto alle domande dei giornalisti presenti nella sala stampa di Formello.

Quanta voglia hai di continuare a vivere momenti importanti in Europa con la Lazio?

«Ricordo il primo gol otto anni fa.

Noi vogliamo far vedere fuori dell'Italia cos'è la Lazio e non vediamo l'ora che inizi la partita».

Come hai vissuto quest'estate?

«L'ho vissuta come quelle prima, ogni giorni avevo una nuova squadra, ma inizierò un nuovo anno con la Lazio. Ho fatto bene la preparazione e sono partito bene secondo me. Dobbiamo migliorare un po' nella mentalità per tornare quelli che siamo».

Quest'anno come vedi il gruppo?

«Quest'anno abbiamo tanti giovani che ci daranno una mano ed è il secondo anno del mister. Siamo rimasti in tanti e abbiamo le idee chiare su quello che vuole. Poi i nuovi col tempo ci daranno una mano».

Che emozione è giocare la 300esima partita con la Lazio? A che livello ti senti?

«Domani sarà la 300esima partita, sì, e ho in testa sempre la prima partita giocata qui e tutti gli anni passati. Sono contento di questo traguardo. Mercato? Avete scritto tante cose, ho letto (ride, ndr). Non so che dire, a quello ci pensano i miei procuratori e la società. Io sto bene qui col sorriso».

Sulle differenze tra campionato ed Europa League...

«Per me ogni partita è la stessa se giochiamo in A o fuori tutte sono difficile e ti prepari ugualmente. Io preparo tutte le gare allo stesso modo».

Sui colpi di tacco...

«Quelle cose arrivano spontanee. Ho visto che arrivava la palla e poi ho visto che Ciro era partito. Il difensore veniva verso di me, speravo di prenderla di prima ed è finita dove volevo. Peccato che non abbiamo vinto contro la Samp».

Sull'obiettivo Champions...

«Se la giocherò con la Lazio? Non ci ho ancora pensato, guardo giorno per giorno. Poi per la Champions ho fatto un solo anno, volevo di più, ma mi ha insegnato tante cose. Quest'anno la rosa è più larga e penso che ci possiamo arrivare».

Con Sarri in cosa senti di essere migliorato? E sul Mondiale...

«L'importante è arrivare pronto in Qatar, sperando di fare bene e rappresentare la Nazionale nel miglior modo. Con Sarri ho imparato molto, mi ha aiutato sulle cose tattiche sulle quali prima non ero così bravo».

Sulle proteste e sul futuro da capitano...

«Penso che quelle due ammonizioni che ho ora non servivano, ma in quel momento non hai tempo di pensare. Sono state stupide, ma guardando le altre partite e le altre squadre come protestano mi viene in mente che possiamo farlo anche noi. Finché Ciro è qua non mi vedo come capitano, sono il vice e sono contento».

Quanta voglia hai di sbloccarti in Europa dopo due anni a secco? E cosa cambia tra A ed Europa?

«In questo mi risulta difficile risponderti. Mi fa strano che negli ultimi due anni non ho segnato. In Champions era più difficile, ma anche lo scorso anno avevo meno occasioni rispetto alla Serie A. In Europa si pensa più alla tattica su come passare i gruppi e hai meno aiuto offensivo».

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