Lazio, Milinkovic: «Sono in buoni rapporti con Sarri. Futuro? Ho ancora due anni di contratto»

Lazio, Milinkovic: «Sono in buoni rapporti con Sarri. Futuro? Ho ancora due anni di contratto»
di Valerio Marcangeli
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 10:26

Lunga intervista rilasciata da Milinkovic-Savic in patria, ai microfoni di Mozzart Sport. Prima il tema Serbia, poi le parole sulla Lazio a 360°. A giugno Sergej potrebbe essere sacrificato sul mercato e coi soldi della sua cessione si aprirebbe un nuovo ciclo: «È qualcosa di cui si scrive ininterrottamente. Io leggo, ma da un orecchio mi entra e dall’altro mi esce. Non ci ho prestato troppa attenzione. Quando c'è stato qualcosa di concreto, la società non mi ha lasciato andare, sono rimasto, ho prolungato il contratto e abbiamo aperto un nuovo ciclo insieme. Ho ancora due anni di contratto e vedremo cosa accadrà. Forse ci pensavo di più quando ero più giovane. Ora che sto crescendo lo capisco un po' meglio. Ora sono arrivato a due anni dalla scadenza del contratto: vedremo cosa succederà in estate, come sarà strutturato il club e in che direzione andremo. Se arriverà la proposta giusta, dovremo sederci e parlare».

Il Sergente ha poi parlato del nuovo record in maglia biancoceleste: «Ho letto questa cosa del record di Nedved.

Ho anche letto che ero tra i 10 giocatori con più partite nella storia del club. Dicono e scrivono che sono passato alla storia, ma sinceramente non lo sento. So che non è una cosa da poco, ma non ci penso così tanto. Non mi piace parlare di status individuale, ma di squadra e società».

Poi un accenno alla situazione attuale «Non siamo nella posizione in cui vorremmo essere. Stiamo lavorando, stiamo cercando di capire al meglio il nuovo allenatore», prima di ricordare Inzaghi: «Con lui ho fatto dei progressi incredibili sia come giocatore che come persona. Avevamo un ottimo rapporto e per quanto riguarda le sue capacità si stanno vedendo dai risultati dell’Inter».

Milinkovic torna anche sulla questione Sarri: «Nessun problema. All'inizio può essere un po' più difficile, ma col tempo, quando vedi, ascolti e parli con un allenatore, ti ci abitui. Abbiamo iniziato da zero questa estate. Dopo aver giocato 3-5-2 con Inzaghi per tanti anni, ci conoscevamo tutti a memoria, poi è arrivato Sarri e ha stravolto tutto. Siamo ripartiti dall'inizio con una formazione diversa. Il "Sarri-ball” è - spiega il centrocampista - un calcio molto semplice, con due tocchi e tanta corsa. Il che è vero, ma dobbiamo allenarci ancora meglio come vuole lui e non credo ci saranno più errori. Giochiamo un calcio totalmente diverso dalle stagioni precedenti, questo è certo. È una formazione completamente diversa, non è stata ancora messa a punto a dovere, ma siamo sulla strada giusta. Non so da dove sia uscita la storia del litigio. La partita col Venezia ha dimostrato e spiegato che era una sciocchezza. Se non fossi in buoni rapporti con Sarri non giocherei e a distanza di due giorni dal Genoa non mi avrebbe dato ancora la fascia da capitano».

Infine sul ruolo e gli obiettivi: «Sono alla Lazio da sette anni, poi c’è la Nazionale. Certe volte gioco come “8” (mezzala, ndr), certe volte come un “6” (mediano, ndr.), posso ricoprire qualunque ruolo in mezzo al campo. Desideri per il 2022? Finire il campionato tra le prime quattro con la Lazio e chiudere in bellezza l’anno con la Serbia in Qatar».

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