Lazio, Milinkovic e la nuova vita da mediano

Lazio, Milinkovic e la nuova vita da mediano
di Alberto Abbate
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Martedì 3 Dicembre 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 09:56
Magnifico paradosso in serbo. Con la faccia buona e lo sguardo cattivo. Ormai è quasi una figura mitologica alla Lazio: metà uomo e metà carrarmato con un piede delicato. Milinkovic ha imparato a difendere senza offendere il suo dolce palato. Bada più al sodo, ma risponde anche al suo gusto. Nell’ultima domenica è sceso in campo affamato, ha spezzato il match, l’ha subito indirizzato. Ha spezzato la difesa avversaria, ha sfondato in mezzo a due in area, rifilato l’assist perfetto per Immobile all’indietro. Poi ha fatto il suo sporco lavoro a centrocampo, la sua nuova vita è sacrificata in ogni ripiegamento. Anche per questo viene ormai da tempo criticato, eppure Sergej sa ancora inventare come Luis Alberto, contro l’Udinese lo ha dimostrato. Anche sotto porta Milinkovic è finalmente tornato decisivo. A novembre era mancato tanto, s’era eclissato, a parte il gol contro il Lecce non era mai più finito nel tabellino. Inizia l’inverno e, a differenza di ogni altro essere umano, l’extraterrestre Sergej esce del letargo. E’ più forte in ogni numero e non è la prima volta che succede da quando è alla Lazio. Milinkovic è un diesel, carbura piano piano.
PERIODO D’ORO
Scatta dicembre e Milinkovic rinasce. Forse non è più una coincidenza questo mese. Era già successo nell’anno della sua esplosione totale, quando iniziò con la Samp a segnare senza mai più smettere: collezionò 14 gol e 4 assist alla fine fra campionato e coppe, ma in quel 2017/18 era fermo appena a 2 reti e un passaggio decisivo a questo punto della stagione.
Adesso zitto zitto è già a tre centri e sei assist in 18 partite giocate. Inzaghi gli ha risparmiato solo l’ultima contro il Cluj perché Milinkovic in mediana è diventato fondamentale. Sgomita, lotta e corre. Macina più di 12 chilometri contro l’Udinese, ma è anche il top player per dribbling (2),  tocchi di palla (90) e disimpegni (2). Il centrocampista però esalta tutta la forza biancoceleste: «Non mi sorprende la vittoria. Siamo la Lazio e dobbiamo vincere: è un nostro dovere». Milinkovic vuole riprovarci pure contro la Juve, la squadra che da due anni lo seduce e poi sparisce. A maggio la Vecchia Signora aveva trovato con Sergej un accordo verbale totale: più di un incontro, due riunioni fiume con il suo agente Kezman e il via libera del gigante della Lazio a 5 anni di contratto bianconeri con uno stipendio di 6 milioni a stagione. Tutto praticamente fatto, senza fare i conti con Lotito che pretendeva almeno 90 milioni per privarsene. La Juve ha aspettato che il prezzo scendesse, ma alla fine ha virato altrove. Milikovic deve vendicarsi una volta per tutte. E’ stata la Lazio a onorarlo ancora con un adeguamento (a 3,5 milioni) superiore, ha depositato un nuovo contratto a fine estate. Sergej è grato e lo sta dimostrando col massimo impegno. Sabato cercherà di aiutare ancora di più Leiva a centrocampo. Nessun allarme per il brasiliano affaticato, fra oggi e domani dovrebbe tornare in gruppo insieme a Luis Alberto. Ci sarà nel prossimo scontro diretto. E oggi anche all’inaugurazione del nuovo Lazio Style 1900 Official Store, alle 17.30 in centro. 
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