Lazio, contro il Milan l'occasione per pensare in grande

Ciro Immobile
di Emiliano Bernardini
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Domenica 3 Novembre 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:55
Diventare grandi impone una serie di gradini più o meno complicati da salire. Dipende dai momenti. Questo è sicuramente uno di quelli in cui è necessario fare appello a tutta la maturità mentale. Di errori nei momenti topici ne sono stati fatti a bizzeffe, stavolta però non si potrà sbagliare. Alla Scala del calcio la Lazio è chiamata ad uno degli esami più importanti del suo campionato e del suo percorso di crescita. Un Milan ancora incerottato e lo scivolone di ieri del Napoli sono aiuti fondamentali da sfruttare. E poco importa se c’è un tabù che resiste dal 1989. Ora o mai più verrebbe da dire. Eh già perché con un successo i biancocelesti farebbero un salto triplo in classifica. Staccherebbero la squadra di Ancelotti e si piazzerebbero a ridosso delle prime quattro posizioni. Se poi l’Atalanta oggi all’ora di pranzo dovesse frenare, allora lo scenario sarebbe ancora più bello. L’obiettivo di Inzaghi è quello di chiudere alla perfezione una settimana già stupenda di suo. Dopo aver battuto Fiorentina e Torino cerca il tris di fila che in campionato manca del 2018. Con un colpo solo la Lazio potrebbe prendersi tutto. Come detto il Milan non attraversa un periodo semplice. La vittoria contro la Spal ha restituito un po’ di ossigeno ma non consente certo di poter respirare con tranquillità. Per questo Inzaghi non si fida: «Sarà una sfida per l’attestato di maturità perché affrontiamo una squadra forte che l’anno scorso è arrivata quinta ed ha preso giocatori di valore. Hanno la rosa dell’anno scorso e pur avendo perso Cutrone, hanno acquistato cinque giocatori di spessore. Ha perso qualche punto, ma con la Spal ha fatto una grande partita e servirà grande attenzione da parte nostra, di personalità come richiede San Siro». Sulla panchina rossonera c’è l’ex Pioli che è pronto a fare uno sgambetto all’amico/rivale: «Abbiamo possibilità di cambiare la stagione, con autostima e fiducia possiamo venire fuori. Non conta chi gioca, conta come e come ci si sacrifica per i compagni. Bisogna crederci sempre, così la Champions diventa possibile». 

CIRO PER LA STORIA
Sarà una partita difficile. Inutile negarlo: chi perde, perde parecchio. Simone sfoggia il suo talismano, Immobile. Il bomber insegue quota 100 che non è certo quella che porta alla pensione. Anzi. Porta alla gloria. Ciro è già nella storia biancoceleste, vuole entrare nel firmamento scrivendone un nuovo capitolo. Servirà la stella della Champions. Ironia del destino l’ultimo a centrarla fu proprio Pioli. Insegue Rocchi e punta Piola. Nulla è impossibile. Pensare che proprio il bomber all time della Lazio e del campionato italiano arrivò in tripla cifra proprio al Meazza. Immobile è acciaccato. Il fastidio al ginocchio è sempre lì. Ci si è messo anche un pollice lussato ad incerottarlo ancor di più. Ciro però non lascia ma vuole raddoppiare. Corsi e ricorsi storici. I tifosi della Lazio guardano con preoccupazione anche agli arbitri. Calvarese è un fischietto arbitrale ma le polemiche continue sul Var non lasciano tranquilli. Inzaghi su questo è categorico: «Abbiamo fatto scuola, ci abbiamo rimesso sulla nostra pelle». Servirà una notte da grande. Una notte da Lazio.
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