C’è un vento dell’est che soffia a Formello e tiene la Lazio aggrappata alla Champions. Un montenegrino e un serbo, Marusic e Milinkovic hanno il fuoco balcanico dentro e scaldano ancora il sogno. Sarà stato quel lockdown condiviso in casa insieme proprio ad aprile scorso, a pochi metri dal centro sportivo, questi due giganti si sono contagiati d’oro. Dopo i problemi fisici e posturali risolti con un intervento odontoiatrico, il jolly Marusic è la rivelazione assoluta di quest’anno: domenica in difesa semplicemente perfetto, ma fondamentale anche nella penultima trasferta a Udine con un gol – era già successo nello scontro diretto a Bergamo - alla Del Piero. A Verona sale in cielo il miglior amico: era già accaduto col Chievo, al Bentegodi Milinkovic sbircia il cross di Radu, svetta oltre il novantesimo e manda tutti i compagni in Paradiso. Un’altra rete decisiva lontano dall’Olimpico, le altre tre volte Sergej aveva punito gli avversari da calcio da fermo. Incredibile la crescita di questo gioiello, che sorride ed è contento alla Lazio, nonostante sappia che nessuno – nemmeno il suo amato Real Madrid – potrà permettersi quest’estate i validissimi 100 milioni pretesi da Lotito. Intanto eguagliato il suo record italiano, fra assist e gol (8 +7), e mancano ancora 9 partite per rimpinguare il suo personale bottino. Serviranno come il pane per la rincorsa al quarto posto, visto che continua a non sbloccarsi Ciro. Non era mai successo in Serie A che Immobile rimanesse per 8 gare di seguito a secco.
BICCHIERE MEZZO PIENO
Di nuovo irriso dal legno con un diagonale al volo. Immobile sta vivendo davvero un momento sfortunato, ma a Formello preferiscono vedere il bicchiere mezzo pieno. Una volta se il bomber partenopeo non segnava per così tanto tempo, si fermava tutta la Lazio.
TURNO DECISIVO
Non mollare mai è il motto incarnato. E nessuno vuole mollare quest’inseguimento. Anche perché c’è ancora il recupero (Lotito farà ricorso invano domani al Collegio di Garanzia per il 3 a 0 a tavolino) della gara col Torino, che proietterebbe potenzialmente a 58 punti la Lazio. L’Atalanta quarta è a quota 61, ma c’è pure il Napoli (59) di mezzo. Entrambe però dovranno uscire indenni dal prossimo turno: Gasperini se la dovrà vedere contro la Juve di Pirlo; contro l’Inter, Gattuso. Se Inzaghi dovesse riuscire a battere in casa il Benevento del fratello Pippo, virtualmente potrebbe ritrovarsi a pari lunghezze al quarto posto oppure, in caso di successo partenopeo su Conte, uno sotto. Insomma, si potrebbe decidere tutto in questa 31esima giornata di campionato, ma con 9 gare da giocare il sogno biancoceleste è tutt’altro che svanito seppur complicato. L’anno scorso servirono addirittura 78 punti per centrarlo. Tradotto: stavolta per ripetere lo stesso risultato servirebbero 7 vittorie e 2 pareggi (tre big match in calendario) sino al traguardo.