Lazio, l'abito è buono ma Sarri diserta la serata e Lotito viene fischiato: «Cresceremo»

Attesa per la firma di Romagnoli

Lazio, l'abito è buono ma Sarri diserta la serata e Lotito viene fischiato: «Cresceremo»
di Alberto Abbate
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Martedì 5 Luglio 2022, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 17:02

Il suo sorriso con quella nuova maglia total celeste resta l'unico colpo da novanta. Immobile rapisce la scena, schiaccia l'ansia, trasmette ai laziali una fiducia incondizionata: «Daremo tutto, ho l'aquila tatuata nel cuore e questa è casa mia. Sono orgoglioso di vestire la casacca di una squadra con più di 100 anni di storia». Non ce ne vogliano gli altri modelli (Zaccagni, Radu e Felipe Anderson, i portieri della Women) in passerella. Sarà quel che sarà, meno male che Ciro c'è, tutto il resto al momento non conta. Lui segnerà sempre, anzi segna già. E infatti ottomila tifosi saltano, ballano, sventolano sciarpette e bandiere, non appena alle 20.30 appare la squadra e, dietro, la sua sagoma dalla chioma dorata. In uno striscione la dedica: «L'Olimpico ti ha eletto la storia del calcio d'Italia».

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Il capitano illumina Piazza del Popolo, con l'inno si vola, ma questa non è una sorpresa. Perché alla presentazione delle prime due nuove casacche - la terza nera con richiamo - targate Mizuno (contratto di 8 anni a 2,8 milioni a stagione, ieri c'era il gm Strenghetto) tutti si aspettavano i fuochi d'artificio, una sfilata di rinforzi dopo l'ultima domenica di affari quasi chiusi e trattative al cardiopalma. Forse pure Sarri e il suo staff che, ufficialmente per preparare la partenza, disertano la serata.

Lotito non ce l'ha fatta a mantenere la promessa e si becca la solita manciata d'insulti in prima fila. Nessuna parola (poi altro litigio a fine serata) col ds Tare in quella opposta di sinistra. Inizia la cerimonia. Trofei in bella mostra, c'è l'aquila Olympia. Conduce l'ex Miss Italia Manila Nazzaro, la tifosa vip Anna Falchi è la madrina. C'è l'assessore allo Sport Onorato, il presidente della Serie A Casini, Lotito prende fra i fischi la parola: «Porterò ancora avanti con i fatti un percorso di crescita, siamo il futuro del calcio a Roma e in Italia. Costruiremo una squadra che lotterà alla pari con tutti, abbiamo i mezzi e faremo in modo di raggiungere i risultati che meritiamo in Europa».


ANNUNCIO RIMANDATO
Solo le ultime commissioni - da riconoscere ancora al manager Raiola - hanno diviso ieri sera Romagnoli dalla festa di Piazza del Popolo. Che peccato. Perché la notte prima Lotito e Alessio avevano brindato al loro matrimonio a villa San Sebastiano. Appuntamento formale rimandato, apparizione a questo punto direttamente in ritiro. Intanto era preventivata prima la chiusura per un altro centrale galactico, da ieri è tutto fatto: preso Mario Gila dal Real, a 6 milioni, oggi sarà a Roma a titolo definitivo. Può sostituire Kamenovic (va piazzato), per questo non va escluso ancora lo sbarco di Nicolò Casale, invocato di nuovo da Sarri al centro: c'è l'accordo col Verona a 8 milioni più 2 di bonus per il jolly veneto, ma Lotito in settimana dovrà risolvere alcune grane relative alla dilazione del pagamento. Oltretutto ora bisogna anche trovare una sistemazione ad Acerbi al più presto. Sarebbe il massimo prima del 9 luglio, quando Francesco è atteso ad Auronzo. Intanto il resto dalla ciurma parte oggi pomeriggio, ma per alcuni elementi del gruppo c'è un allarme Covid dietro l'angolo: ieri ha disertato le visite Patric, bloccato in Spagna dalla febbre alta, ma è in arrivo. Pure Cataldi non è al meglio.

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CILIEGINA MERTENS
I tifosi li hanno intravisti ieri sul palco, ma scopriranno domani in campo i nuovi Marcos Antonio e Cancellieri, ieri finalmente sbottonato: «Forza Lazio». Quest'ultimo, nelle intenzioni di Sarri, sarà sia l'alternativa a Felipe Anderson, Zaccagni e Pedro, ma anche il vice-Immobile in attacco. Raul Moro andrà a giocare, verranno fatte valutazioni su Luka Romero. C'è ancora Muriqi in organico e le offerte sotto i 10 milioni di Maiorca e Hull City lascerebbero un insostenibile buco nel bilancio. Figuriamoci se al momento può sostenere Dries Mertens, disposto a ridursi a 2,5 milioni l'ingaggio pur di raggiungere il maestro Sarri alla Lazio. Se sarà ancora libero, se ne riparlerà in un secondo momento. Per ora c'è posto per un unico, inimitabile, Ciro.
 

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