FUTURO
Insomma, chi vivrà vedrà, sognando un ritorno in patria: «Chiunque mi conosca sa benissimo che mi piacerebbe giocare nel Siviglia. L'affetto della gente mi ha sorpreso molto, essendo già stato a Siviglia non pensavo ci potesse essere tutto questo clamore. Qui sono a casa, sentire che ci sono persone entusiaste per me mi rende orgoglioso». L’ex Liverpool è consapevole che «non è facile, ma nella vita ho raggiunto altre cose che non erano semplici. Non chiuderò mai le porte al Siviglia. Ho l'età giusta per sperare di tornare un giorno. Qui c'è la mia famiglia, il mio popolo, ora anche Lopetegui». Allo stesso tempo Luis Alberto mostra riconoscenza verso il club biancoceleste: «Devo tanto alla Lazio per tutto quello che ha fatto per me. Mi ha dato l'opportunità di giocare in Italia e ne sono grato. A Roma ho passato tre anni importanti e la mia famiglia si trova molto bene. Non posso dimenticare neanche queste cose».
SITUAZIONE
Aspettando che il mercato entri nel vivo, Luis Alberto assicura: «Il Siviglia non mi ha chiamato. Ma ci sono stati dei contatti con il mio agente. Io sono tranquillo». Anzi, «l’unico che mi ha chiamato è stato Simone Inzaghi. Mi ha detto che sono importante per il suo progetto, vorrebbe che continuassi con lui. Con il mister ho un rapporto che va oltre al calcio, dal 9 luglio in ritiro continueremo a parlare». Nonostante questo il futuro resta incerto: «Italia o Spagna? Vorrei saperlo anche io (ride, ndr). Lopetegui sa come ottenere il meglio da me. Mi conosce bene, è un tecnico che cura molto l'aspetto psicologico. Mi ha sempre detto che dovrei mantenere il miglior livello di prestazioni possibili per lungo tempo, su questo si basa il calcio moderno».
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