Lazio, Inzaghi spinge per il risveglio di Luis Alberto

Lazio, Inzaghi spinge per il risveglio di Luis Alberto
di Daniele Magliocchetti
3 Minuti di Lettura
Lunedì 12 Ottobre 2020, 07:30

Pronto alla riscossa. Da scalare c’è una bella montagna. Ma Luis Alberto è deciso a salire di nuovo in cattedra e guidare la Lazio in campionato e Champions a suo di assist. La specialità del Mago. L’obiettivo è fare ancora meglio con la maglia biancoceleste per conquistare gli Europei. L’avvio di stagione del fantasista laziale non è stato brillante, almeno non come di solito ha abituato i suoi tifosi. Bene con il Cagliari, troppo nervoso con l’Atalanta, un po’ meglio con l’Inter. Di sicuro, Inzgahi si attende da lui qualcosa di più. Il gioco della squadra passa attraverso i suoi piedi e le sue idee che, forse nel complesso delle prime tre partite, considerando la classe e la qualità dello spagnolo, erano un po’ annacquate. Non è escluso anzi, è assai probabile, che la mancata convocazione in nazionale per le amichevoli e la Nations League, abbia lasciato il segno. Luis ci tiene da morire alla “camiseta roja”. L’anno scorso, appena il ct Luis Enrique è rientrato alla guida della Spagna, il Diez laziale faceva parte del giro. Se non ci fosse stata la pandemia e lo stato d’emergenza sanitario, il biancoceleste, con tutto quello che aveva fatto in Italia con la maglia della Lazio, non solo avrebbe fatto parte dei convocati, ma sarebbe stato tra i protagonisti agli Europei. E questo è uno dei maggiori crucci del giocatore. 
LA DELUSIONE 
Credeva di ripartire da lì, considerando che negli ultimi due anni a livello europeo, in mezzo al campo, ha dettato legge tra gol e soprattutto assist, mettendosi dietro gente del calibro di de Bruyne, Muller, Di Maria e tanti altri. Invece, sin dalle prime convocazioni, tanti complimenti ed elogi, ma nessuna chiamata. Dallo staff tecnico della Spagna lo hanno rassicurato che è tra i sicuri papabili, deve solo avere pazienza e continuare a giocare come sa. E Luis, anche se l’amarezza è stata tanta, e il nervosimo con l’Atalanta ne è stata quasi la dimostrazione, parte proprio da questo, facendone quasi un dogma: «Farò faville in campo con la Lazio, perché è il mio club, ma che perché la nazionale non me la possa togliere nessuno», diceva questa estate. E quando Luis Alberto si mette in testa una cosa, è difficile che non ci riesca. Basti pensare quello che ha fatto dal primo anno di Lazio, dove voleva smettere di giocare a pallone, per poi rinascere e diventare un top-player. Per Inzaghi, il fantasista spagnolo così motivato, sarà un’arma fondamentale, anche perché la stagione sarà lunga, difficile e complicata. Lui per adesso non ha ancora né segnato, ne fatto alcun assist, ma Genova e Borussia Dortmund, sono dietro l’angolo. Il tecnico l’ha fatto riposare per tutta la settimana, in modo da riaverlo rigenerato per il tour de force di campionato e Champions. 
OGGI NUOVI TAMPONI 
La Lazio torna ad allenarsi a Formello e Luis Alberto sarà tra i protagonisti.

Da monitorare ci sono Hoedt, che comincerà un lavoro specifico per allinearsi con i compagni, Pereira, che sabato non ha partecipato al test con la Primavera. Da verificare Luiz Felipe e Marusic. Il brasiliano è in forte dubbio per la gara con la Sampdoria, il montenegrino, a causa di una distorsione alla caviglia, rischia di non esserci né sabato, né soprattutto in Champions. Oggi, inoltre, ci sarà un altro giro di tamponi. E notando quanto sta accadendo all’Inter, ultimo avversario affrontato in campionato, naturale che ci sia particolare attenzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA