Lazio, Lucas Leiva studia da "ammazzagrandi"

Lazio, Lucas Leiva studia da "ammazzagrandi"
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 18 Gennaio 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 08:10
ROMA Una speranza di nome Leiva. L’uomo della Provvidenza. La Lazio s’affida al brasiliano per sbancare Napoli. Per conservare il quarto posto, per battere finalmente una big, ma soprattutto per invertire un’allarmante tendenza del girone d’andata. I biancocelesti, a parte l’Inzaghi-tabù con le grandi in campionato (27 gare e 18 sconfitte da quando è sulla panchina laziale), non sono ancora riusciti ad ottenere una vittoria in questa stagione, oltre che con le prime tre della graduatoria, pure con chi sta più indietro, precisamente fino al Torino che al momento è nono in classifica. E questo, per chi sogna di tagliare il traguardo Champions a fine stagione, è un dato da non trascurare. Numeri che potrebbero far preoccupare, ma essere anche uno stimolo forte per tecnico e giocatori in modo da riprendere la corsa nel migliore dei modi. Al San Paolo c’è il giro di boa, la grande occasione. Si riparte dalla prima di ritorno, con la possibilità di resettare le statistiche e guarire una volta per tutte da una sorta di complesso d’inferiorità. E dare un segnale forte, in vista delle terribili sfide in undici giorni con Napoli e Juve in campionato e Inter in coppa Italia.

L’AMULETO LUCAS
In questi quasi quattro anni di Lazio, Inzaghi le ha provate tutte e stavolta la fortuna potrebbe essere dalla sua parte. In questo caso porta il nome e soprattutto lo score di Leiva che, mai come quest’anno, sembra un vero e proprio portafortuna dei biancocelesti. Con lui in campo dall’inizio, la Lazio in questa stagione ha numeri più che confortanti, considerato che su dieci incontri i biancocelesti ne hanno vinti sette, con il settanta per cento di successi e con una media di 2,2 punti a partita. Questa sì che è una media che porta in Champions League. E, guarda caso, il brasiliano è mancato con Atalanta, Sampdoria e Torino, almeno dall’inizio, le tre squadre che allo stato attuale occupano la settima, ottava e nona posizione e con le quali i biancocelesti hanno steccato oltre alle grandi. Nelle nove partite dove Leiva è stato assente, infatti, la formazione laziale ha raccolto appena due vittorie, con una media punti di 1,1 punti a gara, quasi uno score da retrocessione. Domenica il regista brasiliano, che tanto ama i cavalli e cavalcare, sarà regolarmente al suo posto, pronto prendere le briglie della squadra e mettere a disposizione non solo un pizzico di fortuna, ma pure esperienza, quantità e qualità allo stesso tempo.
OCCASIONE PAZZESCA
Il ritorno di Leiva dà speranza, ma anche quanto arriva da Napoli. Mai in questa stagione Ancelotti è stato così in emergenza come lo sarà domenica sera con i biancocelesti. Ai padroni di casa mancano pezzi da novanta, l’intero asse centrale come Koulibaly, Allan, Hamsik e Insigne. Giocatori ammirati, contesi sul mercato e che hanno dato, probabilmente, la spinta maggiore per restare dietro alla Juve. Per la Lazio, al di là di quello che deciderà oggi il giudice sportivo sul ricorso di Koulibaly, è un’occasione quasi irripetibile. Da dover sfruttare, anche con lo spostamento di Lulic sulla fascia destra e l’inserimento per la prima volta da titolare in campionato di Lukaku. Il tecnico laziale deve solo decidere se partire con Parolo, ed essere più equilibrati e accorti, oppure lanciare Correa dietro Immobile e confermare Luis Alberto mezzala accanto a Leiva e Milinkovic-Savic. La logica andrebbe sull’equilibrio, ma l’allenatore, viste le assenze e l’emergenza partenopea, è tentato dall’inserimento dell’argentino. Oggi si decide. L’importante è che ci sia l’amuleto Leiva. Con lui, Inzaghi sogna di invertire la rotta e battere finalmente una big. 
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