Lazio, Lotito-Inzaghi alta tensione e ultimatum

Lazio, Lotito-Inzaghi alta tensione e ultimatum
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 07:30

Che non fosse proprio un anno facile lo si era capito in estate con il doppio colpo mancato sul mercato: David Silva e Kumbulla. Ora però siamo al gelo di fine anno. Lotito ha la misura colma, Inzaghi non è più felice. Napoli e Milan diventano decisive per “salvarsi”. Da una crisi nera e da possibili addii anticipati. Un ultimatum arrivato ieri dopo un confronto molto acceso tra i due. Il presidente si è sfogato accusando Simone di scarso rendimento e di una gestione pessima del gruppo. Il tecnico si è difeso parlando di infortuni e di un calendario troppo fitto. Ma come si è arrivati a tutto questo? Galeotto fu il contratto. Ancora nessuna chiamata. Il presidente ha da tempo in mente l’idea di fare una rivoluzione, Simone aspetta e si guarda intorno. Il feeling tra i due, mai così idilliaco, ora è ai minimi storici. Il tecnico biancoceleste aspettava una telefonata di Lotito subito dopo la qualificazione agli ottavi di Champions per mettere nero su bianco il rinnovo. Niente da fare. Qualcosa si era rotto già alla fine dello scorso anno quando alla ripresa del lockdown la Lazio è passata da essere una pretendente per lo scudetto a chiudere al quarto posto. Il trend si sta ripetendo tale e quale e addirittura ora galleggia al nono posto. 


BOTTA E RISPOSTA
Il mancato rinnovo sta condizionando il tecnico che è passato da essere condottiero e parafulmine a elemento della discordia. Anche i tifosi si interrogano. Da diverse partite colpiscono alcune scelte fatte da Simone a cominciare da cambi tardivi passando per alcuni calciatori ignorati, finendo per un modulo che non cambia mai. Poi c’è il capitolo relativo al fatto che giocano sempre gli stessi. E ora si ritrova in difficoltà tra infortuni e gente che deve tirare il fiato. Lotito ha palesato con un silenzio assordante subito dopo la partita contro il Verona tutto il suo disappunto. Ieri è sbottato.


TENSIONI NELLO SPOGLIATOIO
Simone ha perso entusiasmo.

Si è arrabbiato all’inizio per il mercato ma poi ha finito per accettarlo e condividerlo. Una sorta di rassegnazione. Il doppio impegno non è facile da gestire e lo scorso anno ha spiccato il volo liberandosi della zavorra dell’Europa League. Farlo con la Champions sarebbe stato un suicidio. E poi bisognava fare i conti con i giocatori scontenti della gestione stipendi e voglioso solo di mettersi in mostra nella vetrina europea più importante. Lo strappo, poi ricucito con Peruzzi, non ha certo aiutato. Luis Alberto sembra ormai lontano con la testa e con i muscoli, così come Milinkovic. Caicedo si lamenta in continuazione perché pretende, e a ragione, più spazio. Non tutti hanno stretto i denti allo stesso modo e così anche tra gli stessi compagni ci sono state polemiche. Ora serve una svolta immediata per non buttare via l’intera stagione.

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