Euforia Lazio: Lotito tra festa, veleni e frecciate a Mourinho. «Raccoglie quel che semina. Noi abbiamo rispetto»

I biancocelesti in estasi per la stracittadina vinta, applaudono il presidente per la frecciata al tecnico giallorosso

Euforia Lazio: Lotito tra festa, veleni e frecciate a Mourinho. «Raccoglie quel che semina. Noi abbiamo rispetto»
di Alberto Abbate
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Martedì 21 Marzo 2023, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 14:44

Festa e delirio alla Lazio. Regala una sbornia infinita, l'ultimo derby vinto. Dal "santino" di Ibanez portato in processione dai tifosi (compresi Valeri e Macheda) a Ponte Milvio, sino alla baldoria della squadra nella notte al solito "Toy" in pieno centro. Esultano pure gli ex capitani Mauri e Rocchi allo stadio, Signori e Veron da lontano. Un'eco che fa baccano e il nervosismo della Roma provoca ancora più gusto. Nonostante anche stavolta non abbia giocato (ma martedì prossimo rientrerà in gruppo), Immobile si gode ancora il volo sotto la coreografia sheakespeariana della Nord («Manipolo di fratelli») e sbeffeggia sui social qualche giallorosso piccato. «Padroni di Roma», scrive Pedro, passato da Trigoria e rinato a Formello. «Derby della capitale, secondo round... Ai posteri l'ardua sentenza», puntualizza Provedel di nuovo a letto (respinta la convocazione in azzurro) dopo essersi rimesso in piedi solo per la stracittadina con una febbre da cavallo. Zaccagni ha già detto tutto con quella freccia scoccata a fil di palo.

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RISCHIO INIBIZIONE
C'è una battuta un po' hard ripresa dalle bacheche dei tifosi il giorno dopo: «Li abbiamo inc...», assist di Luis Alberto, senza paura d'incorrere in un provvedimento. Eppure la Procura Federale ha trasmesso al giudice Mastrandrea - che oggi stabilirà eventuali multe e inibizioni - i referti dei suoi ispettori, che hanno assistito al parapiglia dialettico nel tunnel dell'Olimpico fra giocatori, e poi fra Lotito e Mourinho: «Io non ho fatto nulla, ci sono 50 testimoni.

Sono passato davanti al loro spogliatoio (brandizzato con i colori biancocelesti e la scritta "La Prima squadra della capitale", ndr) per andare al bagno come sempre spiega il patron - e ho assistito alla scena in cui Mancini, completamente nudo nel corridoio, insultava Romagnoli dicendogli pezzo di m... Sono stato zitto, mi sono fermato e Mourinho mi ha urlato due volte: "Tu che c... guardi?" Io gli ho solo risposto: "Sono il presidente della Lazio e tu sei ospite, porta rispetto. Ognuno raccoglie quel che semina, ma io non ci ho discusso». Il patron è al settimo cielo, ma non vuole ammetterlo: «Non sono romanista, ma il derby l'ho festeggiato senza troppa enfasi perché le partite si vincono e si perdono. Quello che conta è l'atteggiamento e il carattere che si mostrano in campo. E la determinazione che ha messo domenica la Lazio ha reso orgoglioso me e un popolo intero. Con questo spirito e un grande tifo arriveremo lontano. Insomma, ora prendiamoci la Champions». Negli ultimi 10 anni, solo nel 2019/20 la Lazio si trovava dopo 27 giornate al secondo posto, alla fine centrò l' obiettivo. Lo scatto delle ultime 5 sfide può essere di buon auspicio: 13 punti conquistati, 7 guadagnati su Inter e Roma, 6 sul Milan, 9 sull'Atalanta defilata al sesto posto.

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PIAZZAMENTO
Finiti i mugugni per l'addio alla Conference e qualche pareggio sbiadito. Sarri torna uomo-derby e uomo-Champions: «C'è ancora parecchia strada da fare per assicurarci il quarto posto, sulla carta ci sono squadre più attrezzate di noi e il nostro calendario è più tosto». L'unico a considerare l'organico adatto per tre competizioni è Tare, con cui ad Alkmaar è sceso il gelo. «Ora non avere le Coppe potrebbe essere un vantaggio», ha invece spiegato Maurizio, che ha sacrificato l'Europa per il bene della Lazio. Domenica ha concesso alla squadra due giorni di riposo, per se stesso a Castelfranco. Al rientro festeggerà il derby con una semplice cena con il suo staff tecnico. Brindisi sobrio, questo è Maurizio, un uomo di campo che ha bisogno di avere gente fidata e in grado di seguirlo sulle sue idee di calcio. Tare sinora non ci è mai riuscito, Giuntoli lo raggiungerebbe volentieri il prossimo anno, Fabiani è già a Formello. Con la Champions, Sarri vuole mettere Lotito con le spalle al muro: o lui o Igli, altrimenti non decollerà mai il suo progetto. E bisognerà aspettare sempre i derby o altri scontri diretti (18 punti su 27 conquistati) per ritrovare il godimento.
 

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