Lazio, tocca a Lotito: «Torniamo uniti». Vanno sciolti i nodi Milinkovic-Savic e Luis Alberto

Si studia la strategia per Pellegrini e Bonazzoli

Lazio, tocca a Lotito: «Torniamo uniti». Vanno sciolti i nodi Milinkovic-Savic e Luis Alberto
di Alberto Abbate
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Sabato 7 Gennaio 2023, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 13:33

Prime crepe nello spogliatoio, Lotito ripassa subito il cemento. Tornato da Cortina, ieri è immediatamente volato a Formello: ritrovare l'unione e lo spirito, ricordare gli stipendi già pagati in anticipo, tirare fuori gli attributi ed eliminare questi inammissibili cali di concentrazione, i concetti ribaditi dal presidente alla squadra alle 15 per quaranta minuti, prima dell'allenamento. Sarri lo aveva già sentito al telefono subito dopo la sconfitta di Lecce e poi dopo il confronto di un'ora con il gruppo, andato in scena giovedì mattina nella palestra del centro sportivo. Ha lasciato strascichi qualche spiffero fuoriuscito dal faccia a faccia, ieri gli sguardi erano tesissimi, sul chi va là, ma proprio questa rabbia deve trasformarsi in fuoco contro l'Empoli domani pomeriggio. Altro pensiero rimarcato dal patron. I tre ko nelle ultime 5 gare di campionato hanno sicuramente minato la fiducia della Lazio, ma è soprattutto l'ennesimo black out in Salento, dopo 52 giorni di stop, ad aver fatto scoppiare focolai sopiti dagli ottimi risultati e dal cammino a ritmo di Champions. Si può risalire subito al quarto posto, ma bisogna scongiurare un altro passo falso o un nuovo crollo emotivo. Servirebbe senz'altro un esperto per eliminare la malattia cronica, che da anni fa spegnere i biancocelesti all'improvviso. Ma ci sono anche dei nodi interni che vanno sciolti al più presto. Sarri ne invocava la risoluzione già in estate, Lotito ha rimandato ogni discorso a giugno. Non c'è più tempo.

LA CONVIVENZA

I dolori sono a centrocampo. Non bastano più i numeri e il talento, Sarri pretende di lavorare con chi ha in testa soltanto la Lazio. Paradossalmente, Luis Alberto si è mostrato voglioso e concentrato nell'ultimo mese e mezzo, pur avendo le antenne dritte sul mercato spagnolo e pur ingoiando amaro il ruolo da comprimario. Il versamento al ginocchio lo ha fermato, ma negli ultimi allenamenti ha rimesso tutto il veleno, sputato poi anche nel confronto con il gruppo dopo l'ultimo ko. La squadra non ha molto gradito lo sfogo, invece Sarri voleva da una simile reazione d'orgoglio. Per esempio, a Lecce Milinkovic non ha digerito il cambio, ma poi giovedì è rimasto in silenzio. Da novembre a Formello lo vedono sempre più spaesato. Prima pensavano che la sua testa fosse al mondiale, ora c'è ansia sul futuro. Prima che scoppiasse il caos Juve, c'era una trattativa neanche troppo segreta del suo entourage (e un accordo sull'ingaggio a 6 milioni) per provarlo a trascinare in bianconero a giugno.

Adesso c'è tanto fumo e il corteggiamento dell'Arsenal, che non garantisce nemmeno 40 milioni sul tavolo per il serbo in scadenza nel 2024. Ecco perché l'agente Kezman non vuole che il suo assistito firmi il rinnovo con una clausola con la Lazio. Solo così Lotito sarebbe costretto a cedere a un prezzo inferiore oppure a perderlo a parametro zero. Sergej è tormentato: ama la Lazio e non vuole danneggiarla, questa pressione lo sta schiacciando, anche nel rendimento in campo.

IL MERCATO E TARE

Ieri anche Lotito ha cercato di vederci un po' più chiaro. Solo uno scambio di battute con Sarri sul resto del mercato. Il patron vorrebbe accontentare Maurizio almeno con un colpo. Bonazzoli resta l'obiettivo in attacco, ma il ds della Salernitana De Sanctis fa muro: «Ci puntiamo, non è sul mercato». Serve un vice Immobile, ieri gestito nella partitella a Formello. Per fortuna, unico assente Gila ai box, Felipe Anderson è già rientrato. A Lecce sottotono Lazzari e Marusic, Sarri aspetta sempre un terzino sinistro: Pellegrini è in ritiro con l'Eintracht, l'ingaggio di Fares può lasciargli spazio: ieri differenziato per l'ex Spal, che attende una convocazione per mostrare al Bologna (interessato) d'essere ancora integro. Alla luce dei problemi emersi, il tecnico vorrebbe ancora un rinforzo anche a centrocampo. Rumors su Isco, 30enne svincolato, smentiscono categoricamente a Formello. Invece Ilic del Verona è solito il vecchio pallino, ma serve sempre l'uscita di uno fra Milinkovic e Luis Alberto, che Lotito non ha intenzione di cedere in prestito. In realtà, si potrebbe tentare persino di sacrificare Basic, non abbastanza cresciuto dal suo sbarco alla Lazio. Sono tutte idee e soluzioni di cui si dovrebbe occupare il ds Tare, invece torna sempre in campo Lotito. Chissà se alla fine con un'altra immissione di liquidità per azzerare l'indice sul bilancio. Lo scopriremo presto.

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