Lazio-Lecce, sul rigore la prassi cancella la regola

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Domenica 10 Novembre 2019, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 17:57
Un altro caso arbitrale che farà discutere si è aperto oggi all'Olimpico di Roma quando l'arbitro Gianluca Manganiello di Pinerolo concede un calcio di rigore alla squadra pugliese per un contatto tra Immobile e Mancosu. Dal dischetto va Babacar, ma la sua conclusione viene neutralizzata da Strakosha: sulla respinta arriva per primo Lapadula che ribadisce in rete. Il gol inizialmente convalidato dall’arbitro viene poi annullato su segnalazione del Var Pairetto, perché le immagini mostrano che Lapadula oltrepassa la linea dell’area di rigore con il busto, prima che Babacar calci il pallone. Tuttavia, le immagini evidenziano anche che nello stesso momento alcuni calciatori della Lazio entrano in area prima dell'esecuzione del rigore.

Dunque perché considerare più grave quella del giocatore del Lecce dal momento che l’esito della battuta è stato sfavorevole (rigore parato)? La risposta è da ricercare nelle linee interpretative stabilite dall’AIA e trasmesse agli arbitri nei raduni a Coverciano. In quel caso Nicola Rizzoli ha spiegato che per prassi - a meno che l'invasione non sia clamorosa, dal momento che c'è il VAR - si punisce soltanto l'ingresso anticipato di Lapadula che poi diventa decisivo, perché gli permette di siglare una rete. Quindi se fosse arrivato prima sul pallone un difensore invadente, il rigore sarebbe stato ripetuto, tuttavia siccome arriva prima un attaccante invadente la rete è da annullare e la ripresa del gioco va effettuata con un calcio di punizione indiretto. Peccato che, come dice il presidente del Lecce, la prassi non può sovvertire la regola.
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