Processo tamponi, Lotito si gioca tutto sulle testimonianze di Asl e Synlab

Processo tamponi, Lotito si gioca tutto sulle testimonianze di Asl e Synlab
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 15 Marzo 2021, 07:30

La strategia difensiva, per il processo sul caso tamponi che si aprirà domani (udienza in videoconferenza e anticipata alle 11 di mattina), è chiara: si punterà tutto sui testimoni. In primis Di Rosa dirigente dell’Asl di Roma 1 che diede il via libera all’inserimento di Immobile nella lista dei convocati per gara contro il Torino. E lo fece proprio sulla base della negatività riscontrata al tampone. Il teste sarà importantissimo proprio perché tra i sei capi di imputazione c’è l’utilizzo di Immobile nella gara del 1° novembre contro il Torino. La Procura dirà di no all’ammissione di Di Rosa in quanto mancherebbero comunicazioni formali tra Asl e Lazio. Oltre il dirigente Asl si chiederà di ascoltare anche gli operatori della Synlab. Due i motivi. Il primo riguarda le comunicazioni che, secondo la Lazio, il laboratorio di Calenzano doveva fare alla Asl. E poi la metodologia usata per processare i tamponi. Tra l’altro la dottoressa Lapucci, coordinatrice delle sedi italiane di Synlab, fu ascoltata il 6 novembre scorso e riferì di colloqui intercorsi tra lei e il presidente Lotito il quale sosteneva che «tre dei pazienti positivi erano guariti o negativizzati e dunque non erano infettivi». La prima battaglia si consumerà già durante le questioni preliminari: non è affatto scontato l’ok del giudice Mastrocola. Il club biancoceleste cercherà di far valere le sue ragioni ricordando proprio l’importanza che finora hanno ricoperto i giudizi delle Asl. Non in ultimo proprio quello dell’Azienda sanitaria di Torino che ha impedito la trasferta a Roma dei granata. A proposito la Lazio chiederà la non ammissibilità del club di Cairo che ha chiesto di intervenire “ad adiuvandum”. Il processo si aprirà domani e in ogni caso bisognerà scalettare gli interventi dei medici Rodia e Pulcini che saranno con la squadra in Germania. 
DEPOSITATA RISERVA DI RECLAMO
Intanto ieri l’avvocato Gentile ha presentato la riserva di reclamo nei confronti della sentenza di 1° grado emessa venerdì dal giudice Mastrandrea che ha riconosciuto il legittimo impedimento del Torino e decretando quindi che la Lega predisponga una data per il recupero.

Ora il club biancoceleste ha tempo fino a mercoledì per presentare le motivazioni. 

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