Lazio, Immobile e Luis Alberto: digiuni opposti da interrompere

Lazio, Immobile e Luis Alberto: digiuni opposti da interrompere
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 17 Aprile 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 10:18

Un ritorno alla prima volta. Ce ne sono diverse col Benevento. Una partita per lo slancio Champions, in preparazione del doppio e decisivo ciclo Napoli-Milan, ma anche una gara che serve per stabilire l’ennesimo record e soprattutto sfatare tabù, impedendo così l’inizio di una maledizione. Un match dove Immobile e Luis Alberto entrano insieme quasi a braccetto. Entrambi si possono dare una mano a vicenda. Il primo per rompere il digiuno del gol più lungo da quando è alla Lazio, il secondo per trovare il primo assist stagionale. Sembra quasi una partita fatta apposta per loro due, con la sintesi perfetta che sia proprio il Mago a servire la palla che farà sbloccare il bomber. Una trama da film. Una situazione strana, da non credere che i protagonisti siano proprio lo spagnolo e il napoletano. Due calciatori che di solito i problemi li risolvono con le loro giocate, chi con i gol, chi con i passaggi illuminanti.
SORRISO A METÀ
Tra le due storie, quella che colpisce di più è senza dubbio la mancanza del gol di Ciro. Capita anche a lui di non andare a segno per alcune partite, come nel campionato 2016-17, alla sua prima stagione e proprio a cavallo dei due anni, quando il biancoceleste non riuscì a segnare per sette gare di fila. Ma la striscia attuale è diventata più lunga e l’amarezza del calciatore è tanta. Praticamente inconsolabile, come ha fatto capire chiaramente anche il compagno e amico Acerbi a Sky: «Si incavola e ci sta male, c’è da capirlo perché è uno abituato a segnare e quando non lo fa per tanto tempo, non è facile». Eppure, nonostante non sia stato al meglio, almeno qualche settimana fa, non ha mai smesso di correre o sacrificarsi per la squadra. L’ultimo gol ha portato tre punti, era il 7 febbraio contro il Cagliari. Da quel giorno son passati 616 minuti senza segnare, ma non certo senza andarci vicino. Anzi Ciro è stato pure sfortunato, visto che ha tirato in porta ben 24 volte, 8 nello specchio e sprecando 6 occasioni, ma colpendo due pali. L’ultimo, e abbastanza evidente, domenica scorsa a Verona al Bentegodi, uno degli stadi dove ha segnato di più. Ora tutto sembra vada nella giusta direzione, anche perché ci sarà un’intera squadra che giocherà per lui. Succede sempre, ma col Benevento ancora di più. 
TOCCO MAGICO 
Per Luis il discorso è un po’ diverso. Per lui la stagione non è andata poi così male, visto che dopo Immobile, con Caicedo è l’altro bomber della squadra, ma è altrettanto vero che lo spagnolo più dei gol preferisce fare assist, la giocata perfetta. Gli danno più soddisfazione. E il fatto di essere ancora a zero, lui che da questo punto di vista è un perfezionista, proprio non gli va giù. Due giorni fa, poco prima di una partitella in famiglia, il Mago ha promesso a Ciro che lo farà segnare con un passaggio al bacio, di quello che non si dimenticano. Un assist speciale. E spesso, quando dice queste cose, poi succedono. Di sicuro i due si stanno preparando alla grande per vincere la partita e arrivare alla doppia sfida Napoli e Milan nel miglio dei modi. Ciro per il 150/esimo gol in serie A, il 20/esimo stagione, Luis per il primo assist nonché il 47/esimo da quando è alla Lazio. 
CACCIA AL RECORD 
Ma quella col Benevento non è solo una partita per impedire l’inizio di una maledizione, bensì è una gara che può fare entrare nella storia la Lazio e Inzaghi (oggi si saprà di più se torna in panchina o meno), visto che un successo sul fratello Filippo significherebbe vincere la nona gara consecutiva in campionato all’Olimpico.

Una cosa che è successa settant’anni fa, la prima nel 1936-37, la seconda nel 1949-50. Un motivo in più per vincere e impreziosire la rincorsa all’Europa che conta. 

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