Un Artista con la palla tra i piedi, con un carattere da Leone e un cuore d’oro. Un leader vero, Luis Alberto. Un giocatore e uomo carismatico che tutti nello spogliatoio della Lazio seguono e stanno a sentire. Chi pensava che fosse solo bravo tecnicamente ma fragile e lamentoso ai primi dolorini e fastidi, ieri è stato accontentato e servito per l’ennesima volta e nel modo più dirompente possibile. Non era bastato il ritorno in campo dopo dieci giorni dall’intervento di appendicite. Ci voleva qualcosa di più forte. Ecco qui: dolorante e a mezzo servizio entra e dà la spinta decisiva per battere lo Spezia. Una partita che sentiva tantissima e sapeva bene quanto era importante per i suoi compagni. Se non avesse postato lui stesso le foto della caviglia malconcia, gonfia e con versamento prima e dopo la partita, nessuno ci avrebbe creduto della forza di questo ragazzo e del suo senso d’appartenenza alla Lazio.. Anzi, già ieri quando circolava la possibilità che potesse non solo andare in panchina ma giocare, c’era incredulità o si pensava che, tutto sommato, era un infortunio di poco conto. Il solito allarmismo. Invece, no.
MISTER IO CI SONO
Il Mago ha fatto la sua solita magia. Un po’ incosciente? Può darsi, ma fino a un certo punto perché Luis aveva calcolato tutto, anche perché solo lui sa dove poteva osare o meno. Tutto è nato nella tarda mattinata di venerdì, quando Luis, nonostante la caviglia gonfia e gli esami appena fatti la sera prima, si sentiva meglio, tanto da decidere di andare a Formello.