Lazio, l'esame Champions nel momento più difficile

Lazio, l'esame Champions nel momento più difficile
di Alberto Abbate
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Martedì 20 Ottobre 2020, 07:30

 Sembra quasi un lusso, questa Champions. La Lazio può permetterselo? L’entusiasmo di rivedere un palcoscenico così importante, tredici anni dopo, cozza con un mercato arruffato e un inizio di campionato, che si trascina tutte le scorie post-lockdown. Quando, per carità, i biancocelesti si erano conquistati il quarto posto, ma con un cammino ben lontano da quello che li aveva esaltati come principi del calcio italiano. Quella squadra, in lotta per lo scudetto, questa sera sarebbe scesa con un’altra sicurezza in campo. Quella squadra è la stessa, ma sembra avere un blocco sia fisico che psicologico. Inzaghi da mesi sta provando a farle ritrovare la fiducia e il gioco, ma l’ultimo ko contro la Sampdoria ha generato ulteriore sconforto. «E’ la batosta peggiore da quando siedo sulla panchina della Lazio», assicura il tecnico. Dimenticando però che l’ottavo ko nelle ultime 16 gare non può nemmeno essere considerato un caso isolato. Così come un infortunio dietro l’altro. La verità è che, da quando si gioca ogni tre giorni, questo gruppo sembra fragile e inadeguato. 
I PROBLEMI
Le avvisaglie c’erano state già quando Immobile e compagni erano impegnati in Europa League a stretto giro. I problemi sono tornati quando il Coronavirus ha costretto la Serie A a concludere le ultime 13 giornate fra maggio e agosto. Anche questo campionato sarà anomalo: per questo Lotito, Tare e Inzaghi avevano promesso di non ripetere gli errori del passato. Eppure il deja-vu sembra dietro l’angolo. Solo un moto d’orgoglio può far superare questo momento. Ciò che più preoccupa dell’ultima sconfitta è l’assenza di una reazione della Lazio. Una squadra che in passato era caduta spesso in svantaggio, ma poi aveva ribaltato il risultato. A Marassi non c’è stato nemmeno il tentativo nel secondo tempo. Dunque non resta che sperare in una riscossa stasera in Champions. Anche se sarà tutt’altro che semplice contro un avversario così tosto come il Borussia Dortmund. Attuale terza forza del campionato tedesco, coi gioielli Sancho e Haaland pronti al decollo. 
Un 3-4-2-1 esaltato dalla spinta sulle fasce di Meunier e Guerreiro, il peso specifico di Witsel e la qualità del baby (17 anni) Bellingham. Per fortuna almeno i precedenti del tecnico Favre coi biancocelesti (tre sconfitte e un pareggio in Europa League) forniscono un appiglio positivo. 
CINISMO 
Tutto è possibile in un scontro secco.

Inzaghi non si sente in bilico, ha studiato il Dortmund nel dettaglio, ma deve eliminare le distrazioni letali (8 gol subiti nelle prime 4 di campionato) del suo malconcio reparto arretrato. I suoi esterni (Marusic e Fares) non sono al meglio e da lì potrebbe arrivare il maggior pericolo. Sarà però fondamentale non badare solo a non prenderle all’esordio. Devono rispolverare i loro talenti soprattutto i big Leiva, Milinkovic e Luis Alberto. Intanto tornerà l’ex Immobile dal primo minuto. Era squalificato con la Samp, Ciro, ma anche lui ha tanta voglia di riscatto. E’ il primo a dover ritrovare sotto porta maggior cinismo. Perché, al di là delle evidenti lacune difensive, vince sempre chi trova un gol in più dell’avversario. La regola vale pure in Champions e la Lazio ha il lusso di poter sfoggiare la scarpa d’oro. 

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