Lazio, Inzaghi è il vero asso di coppa

Lazio, Inzaghi è il vero asso di coppa
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 07:30

Inzaghi sa come si fa. Di notti che hanno fatto la storia della Lazio ne ha vissute diverse. E da protagonista. D’altronde era uno degli attaccanti della Lazio più forte di sempre. Quella di fronte cui anche un totem come Sir Alex Ferguson si tolse il cappello incoronandola allo Stadio Louis II di Monaco: «Abbiamo perso contro la squadra più forte del mondo». Erano gli anni 2000. La stagione dello scudetto e delle grandi partite in Champions. L’unico anno in cui i biancocelesti sono approdati ai quarti. La formula prevedeva addirittura due gironi. Niente ottavi. A trascinare l’undici di Eriksson fu proprio Inzaghino. Segnando prima il poker storico nel 5-1 rifilato al Marsiglia e poi il gol della rimonta a Stamford Bridge contro il Chelsea. 
IL PESO DI PEPE E LUCAS 
Ora vuole ripetersi regalando alla Lazio un’altra pagina di storia. Di fronte ci sono i Campioni di tutto del Bayern Monaco. Non sarà centro un’impresa semplice. Forse però meno impossibile di quanto la si possa immaginare. Ad aiutare la Lazio le tante assenze in casa dei bavaresi che vengono anche dal ko in Bundes in casa del Francoforte. Servirà non perdere la testa. Proprio come accade in quei maledetti quarti contro il Valencia di Héctor Cúper. Ecco perché l’esperienza di Inzaghi sarà preziosissima. Non solo la sua perché Simone può contare su due allenatori in campo che di partite in Champions ne hanno giocate parecchie: Pepe Reina e Lucas Leiva. Il primo ne conta 74 il secondo 29. Il portiere spagnolo ha raggiunto un semifinale nel 2002 con il Barcellona, nel 2007 è arrivato anche in finale con il Liverpool, sconfitto poi 2-1 dal Milan. L’anno successivo sempre con i Reds si fermò al penultimo atto. In quella squadra c’era anche il centrocampista brasiliano. Pepe e Lucas sono i due con maggiore esperienza nello spogliatoio e due allenatori in campo. 
LA TELEFONATA A PIPPO
C’è aria di storia. L’appuntamento con il Bayern è uno di quelli che vale una pagina del libro del calcio. Peccato solo che lo stadio sia vuoto. Ma i tifosi biancocelesti faranno sentire lo stesso la propria vicinanza. C’è bisogno della spinta in più. Perché diciamolo francamente: per battere i tedeschi c’è bisogno di una impresa. Simone, che domenica ha centrato la vittoria numero 100 in serie A (ottenuta in 182 partite), vuole regalarsene un’altra. Intanto ieri sera ha telefonato, ringraziandolo, il fratello Pippo per aver frenato la corsa della Roma che ora è a -1.
DE LAURENTIIS CI PROVA
Vuole centrare anche un altro record in biancoceleste. Finora li ha stracciati tutti. Anche quello di presenze si un mito come Dino Zoff. Riuscirci e poi firmare il rinnovo. E’ questo il progetto che ha in testa Simone che non ha ancora messo il fatidico nero su bianco. La corte del Napoli è tornata a farsi forte, anche alla luce dei risultati di Gattuso. Non è un mistero che De Laurentiis lo voglia alla sua corte. Lo aveva cercato qualche anno fa, ora ci prova ancora. Inzaghi ha ringraziato ma ha respinto la proposta. Ieri come allora. Vuole restare alla Lazio. Lo vorrebbe alle sue condizioni. Chissà che non possa accadere. Basta un’impresa. 
KLOSE: «PREFERISCO LEWA»
Domani all’Olimpico tornerà un vecchio amico.

Miro Klose. Uno che ha lasciato ricordi indelebili. Ieri il tedesco ha parlato della sfida alla tv tedesca Kicker . «Siamo i favoriti ma dobbiamo fare una partita da Bayern. In ogni caso dobbiamo fare almeno un gol. Il punto debole della Lazio è la difesa ma sono bravi a ripartire. Lewandowsky o Immobile? Robert è più completo. Anche se a Ciro bastano poche chance per fare gol e questo a dimostrazione della sua grande qualità». 

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