Inzaghi contro. ​Simone sfida Pippo, incorocio pericoloso

Inzaghi contro. Simone sfida Pippo, incorocio pericoloso
di Alberto Abbate
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Giovedì 15 Aprile 2021, 07:30

Figli dello stesso grembo e magari pure dello stesso destino. Lo scopriremo solo a fine campionato se, a casa Inzaghi, mamma Marina e papà Giancarlo potranno brindare a un successo completo. All’andata ha festeggiato con un punto prezioso, SuperPippo. E ora anche quell’1 a 1 a Benevento rischia di compromettere il ritorno biancoceleste in Champions. Simone chiede aiuto al fratello: la Lazio non può più permettersi nessun passo falso. Potrebbero servire almeno 20 punti per centrare il quarto posto, dunque il quinto successo consecutivo è d’obbligo. Il problema è che anche la formazione campana, in zona retrocessione, non è affatto al sicuro. E’ appaiata alla Fiorentina a più tre dal Torino (i granata con una gara in meno), ma sopratutto a più otto dal Cagliari al terzultimo posto. Con otto giornate da giocare però il vantaggio è ancora troppo esiguo. Insomma, il duello fratricida stavolta potrebbe davvero far fuori qualcuno. Per questo forse non guardarsi in faccia sarebbe meglio, anche se Pippo sarebbe felice di poter riabbracciare Simone all’Olimpico: «Sabato farà il tampone e mi auguro possa tornare negativo. Ci siamo già affrontati fianco a fianco, in questo momento la salute sua e della famiglia è più importante di tutto». La moglie Gaia lunedì sera è rientrata a casa dopo il ricovero di sabato. L’allenatore biancoceleste, insieme alla babysitter, ha badato ai piccoli Andrea e Lorenzo. Ora è più tranquillo e ieri è tornato ad allenare a distanza la Lazio. In videoconferenza ha risparmiato alla ripresa Immobile, Leiva (assente insieme ad Acerbi nell’ultimo confronto con Pippo) e lo squalificato Caicedo. Sarà Correa a riprendersi il suo posto, deve sbloccarsi a tutti i costi Ciro. All’andata al Benevento segnò un gol in volée pazzesco, poi Schiattarella pareggiò i conti – sempre al volo con l’aiuto del palo - già alla fine del primo tempo. Nella ripresa la Lazio non riuscì più ad affondare nessun colpo con le fasce spente già dalla sconfitta di tre giorni prima con l’Hellas. 
UDIENZA IL 30 APRILE
Stavolta Lazzari, dopo la squalifica, sarà riposato e promette di correre sulla fascia come un treno. Marusic invece – nonostante il rientro di Patric in gruppo - non si muoverà dai tre dietro, questo ormai sembra assodato. Insomma domenica Pippo si troverà di fronte un’altra Lazio, non più quella che ha visto e studiato più volte prima ad Auronzo e poi a Formello. Intanto è stata fissata al 30 aprile l’udienza (a sezioni unite) di fronte alla Corte d’Appello per il ricorso sul caso tamponi.
LA GIOIA
Ieri intanto al Fersini finalmente una gioia in Primavera.

Raul Moro ribalta il Verona (3-2) e la Lazio di Menichini approda in finale di Coppa Italia. Sotto di due gol nella prima frazione, riacciuffa nei supplementari la vittoria. Prima l’autogol di Calabrese sul finire del primo tempo, poi la doppietta di Raul Moro con dedica ovviamente a Daniel Guerini, il compagno scomparso in un incidente stradale qualche settimana fa. Fra radio e web si è però scatenata fra i tifosi la polemica per il mancato utilizzo di questo baby fenomeno spagnolo, pagato sei milioni al Barcellona e mai utilizzato in prima squadra. Gli infortuni hanno inciso sulla sua strada, ma il prossimo anno Inzaghi potrà contare su un’altra risorsa. Non è possibile che nessun Under 21 della Lazio quest’anno abbia mai esordito in Serie A. 

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