Lazio, la discesa di Leiva da Inzaghi a Sarri. E il futuro è negli Stati Uniti

Lazio, la discesa di Leiva da Inzaghi a Sarri. E il futuro è negli Stati Uniti
di Valerio Marcangeli
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Lunedì 24 Gennaio 2022, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 12:05

Lazio«Serie A Tim» e poi «Lazio-Atalanta», il tutto condito da due hashtag. Questo il commento di Leiva sui propri canali ufficiali dopo la sfida di sabato sera con i bergamaschi. Rispetto agli anni precedenti il mediano brasiliano è molto più sintetico. Da quando ha perso il posto da titolare è passato da messaggi di incitamento a giudizi concisi, come il semplice punto dopo la vittoria in Russia contro la Lokomotiv Mosca. L’ex Liverpool in questa stagione si è ritrovato per la prima volta indietro nelle gerarchie, cosa mai successa durante tutta la gestione Inzaghi. Un crollo che potrebbe aver avvicinato una volta per tutte il suo addio al club biancoceleste.

Lazio, la scalata inversa di Leiva dall’arrivo a Roma

Il suo arrivo a Roma nell’estate del 2017 fu accolto con grande scetticismo, ma a Leiva bastò qualche minuto in Supercoppa Italiana contro la Juventus per far ricredere tutti. Per anni è stato lui il difensore aggiunto che ha permesso lo schieramento di due mezzali offensive come Milinkovic e Luis Alberto. Un profilo determinante al quale Inzaghi non rinunciava mai. Nella prima stagione (17/18) giocò 50 partite, 4031 minuti in tutto. In quella seguente sia per l’alternanza con Badelj che per un infortunio all’adduttore giocò meno, accumulando 36 gare (2711 minuti totali). Nel 2019/20 tornò su livelli altissimi almeno fino al termine di febbraio, momento in cui la Lazio si ritrovò addirittura prima in classifica. Lo stop causato dal lockdown convinse la Lazio e il calciatore a procedere con l'operazione al menisco, ma da lì non sarebbe tornato più il vero Leiva. Chiuse la terza stagione capitolina con 30 presenze, solo 3 delle quali nella ripresa estiva del campionato, per un totale di 2143 minuti. La stagione passata (20/21) certifica le sue difficoltà nel reggere i troppi impegni ravvicinati. Le presenze alla fine sono 37, ma Inzaghi si affida spesso ad Escalante per farlo rifiatare e infatti i minuti giocati sono 2513.

L’arrivo di Sarri, la perdita del posto e il futuro lontano da Roma

L’approdo di Sarri in panchina è la sentenza definitiva per il regista brasiliano. Dopo le prime quattro gare da titolare in campionato il Comandante comincia a credere che serva più dinamicità lì in mezzo, soprattutto nel far muovere il pallone. Il profilo più adatto a livello qualitativo diventa Cataldi. Così il numero 32 si ritrova pian piano ad essere il titolare in cabina di regia spazzando via Leiva. Il brasiliano regge fino alla disfatta di Verona del 24 ottobre. Da lì gioca titolare solamente le tre gare di ritorno del girone di Europa League, mentre in campionato impiega tre mesi per tornare dal 1’, ma solamente per la squalifica del classe ‘94. Nonostante il dato delle partite giocate sia comunque alto (28), è il minutaggio ad essere crollato. I 1279 minuti attuali in proiezione diventerebbero 1964 a fine maggio. Il brasiliano chiuderebbe con un record negativo la sua esperienza nella capitale: non è mai sceso sotto i 2mila minuti in stagione. Il club non ha intenzione di rinnovare il suo contratto in scadenza a fine giugno. Nel suo futuro dovrebbero esserci un ultima esperienza gli Stati Uniti, ma non sono da escludere altre piste lontano dal campo. Leiva ha conseguito un master in “Football Business Fondamentals” al Cruyff Institute.

Si tratta di un istituto con sede principale a Barcellona che prepara al mondo del management dello sport. Un anno fa il calciatore scriveva: «Preparandomi per il futuro». Chissà che quel futuro non sia già arrivato.

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