Lazio, la regina di trasferte: Inzaghi punta alla conquista di Marsiglia

Lazio, la regina di trasferte: Inzaghi punta alla conquista di Marsiglia
di Alberto Abbate
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Martedì 23 Ottobre 2018, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 15:34
Il tesoro è ancora loro. Al Tardini i “pirati” d’Inzaghi “rapinano” altri tre punti d’oro. In realtà, non c’è nulla di rubato: il successo sul Parma stavolta è il frutto di un dominio nella metà campo avversaria (75% di possesso, record quinquennale). Arriva così la quindicesima vittoria in 14 mesi lontano dall’Olimpico. La Lazio si conferma una macchina da trasferta dal 27 agosto 2017, quando inaugurò col Chievo un filotto di 7 trionfi, nove considerando quelli con Vitesse e Nizza. Adesso proprio in Europa bisognerà cancellare Francoforte e confermare il trend incredibile a Marsiglia. E’ una partita da dentro o fuori nel girone, in Francia sarà una vera battaglia, ma domenica Inzaghi ha ritrovato la forza di tutta la sua rosa.
PANCHINA
La panchina ora fa la differenza. Oltre due mesi fuori dal campo l’hanno forgiato, Berisha è entrato e se l’è mangiato. Il guerriero dà l’esempio, la Lazio si sveglia e nella ripresa porta a casa un altro risultato. Ora sono 18 i punti (comunque 4 in meno dello scorso anno) dopo nove giornate di campionato. E il quarto posto in classifica non fa certo rimpiangere il gioco. Quello che conta adesso è solo vincere anche a Marsiglia. Ecco perché Inzaghi, sempre più stratega dei cambi, può e deve premiare la grinta. Peccato che, ieri a Formello, a lui per primo sia salita l’ansia: Berisha si ferma dopo le esercitazioni sui cross e i tiri in porta, i binocoli scrutano le sue mani sulla gamba sinistra. Svista, per fortuna è solo un fastidio alla caviglia. Valon è appena tornato, il suo ingresso al Tardini è stato decisivo, ora non molla. Ha evitato ieri di partecipare alla partitella a campo ridotto, si è limitato a un po’ di scarico. Le prove tattiche per Marsiglia d’altronde partiranno oggi, Berisha non vede l’ora di rispondere all’attenti. Magari addirittura dal primo minuto al fianco di Leiva, uscito anzitempo per i prossimi straordinari, visto che Badelj – infortunatosi con la Croazia - non recupererà. Valon potrebbe prendere il posto di uno fra Parolo (ancora quasi 12 chilometri percorsi) e Milinkovic: «Non ha dimostrato di valere 150 milioni nelle ultime partite? Nella vita contano i risultati – risponde Lotito – e le chiacchiere stanno a zero».
TURNOVER
Al Velodrone, mancherà per squalifica, l’altro eroe dell’ultima giornata. Un peccato, perché stavolta anche Correa entra e dà subito la scossa. Fulminante con un’accelerata sulla fascia per il rigore, micidiale in diagonale sull’assist d’Immobile. Già, seppure sotto porta non nella migliore giornata, segna sempre lui: Ken Ciro, con la sesta stella di hokuto lanciata dal dischetto nelle ultime sette gare. Considerato il riposo forzato in Nazionale (c’è stato un confronto vis a vis col Mancio per la tabella sui numeri postata su Instagram), il bomber partenopeo a Marsiglia potrebbe non riposare. Al suo fianco però adesso è favorito Caicedo dopo l’ennesimo “fallimento” a Parma di Luis Alberto. Applausi persino per il modesto Patric con il suo impegno da libro cuore: 2 tiri, 2 occasioni create, 85% di passaggi completati, zero palle perse o falli, quasi 33 chilometri in sprint come nell’azione del rigore. Un peccato davvero che Inzaghi non lo abbia inserito (come Lukaku) nella lista Uefa, adesso schierare il 3-5-2 a Marsiglia sarà un problema. La scelta di Patric domenica dal primo minuto infatti era in pratica obbligata: in Europa Inzaghi, con la squalifica di Basta e l’infortunio di Durmisi (ieri provava gli allunghi in solitario), avrà solo Marusic e Lulic a disposizione, senza nessun cambio, a meno che non opti per Caceres adattato.
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