Lazio, la coppa non si molla

Lazio, la coppa non si molla
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 4 Ottobre 2018, 07:30
dal nostro inviato
FRANCOFORTE La rabbia per la sconfitta subìta nel derby contro la Roma è ancora lì. Non si è mossa di un solo centimetro. Si percepisce dallo sguardo di fuoco del ds Igli Tare quando entra nella sala conferenze della Commerzbank Arena. Si respira nei movimenti di Simone Inzaghi e dalle sue parole. Ritrova scampoli di voce pur di far uscire il veleno che lo ha invaso. L’aria è pesante. D’altronde la gara di oggi contro l’Eintracht e quella di domenica contro la Fiorentina possono riaccendere la luce oppure far cadere tutti nel buio. C’è bisogno di tenere alta la concentrazione. Il tecnico laziale non farà altre gentili concessioni (vedi la giornata di riposo di domenica). Se dovesse andar male c’è l’ipotesi di un mini ritiro fino alla sfida con i viola. Ipotesi che Inzaghi vuole allontanare il più possibile. Testa solo all’Eintracht. Una gara alla volta. Già, ma quella sconfitta di sabato è una ferita che continua a sanguinare per il modo in cui è arrivata. Una resa totale.
LA RABBIA
Il tecnico biancoceleste non si aspettava un crollo psicologico così. L’aveva preparata in tutt’altro modo. Si è sentito tradito. Questo il concetto che ha ribadito allo spogliatoio. «L’atteggiamento non mi è andato giù, anche se il principale responsabile sono io. Però i calciatori si sono fatti un esame di coscienza e sanno dove migliorare», ha sottolineato. «I dolori del giovane Simone» verrebbe da dire giocando un po’ con il titolo del romanzo di Wolfgang Goethe, uno dei più grandi letterati tedeschi nato proprio a Francoforte e considerato uno dei capostipiti dello Sturm und drang. Proprio quella tempesta e impeto che dovrà mettere in atto stasera la Lazio. «Sicuramente dovremo fare una partita di cattiveria e di carattere. Giochiamo contro una squadra fisica e organizzata, con un pubblico straordinario. Avranno lo stadio esaurito, 50 mila tutti dalla loro parte», avverte il tecnico laziale. La rabbia dovrà essere catalizzata sul campo e trasformata in energia positiva. Vietato andare in black out di nuovo. Ha in mente una formazione che ha comunicato solo stamattina ai suoi. Vuole tenere tutti sulla corda. Cambierà ancora rispetto al derby. Almeno cinque elementi. In porta ci sarà Proto. In difesa spazio a Bastos e Wallace sugli esterni, al centro Acerbi potrebbe fare gli straordinari. È l’unico a non aver mai riposato. Luiz Felipe scalpita. Rivoluzione a centrocampo con Badelj in cabina di regia. Il croato conosce bene Rebic con cui ha giocato in Nazionale e alla Fiorentina. Tra l’altro Milan ha già giocato contro l’Eintracht ai tempi dell’Amburgo: due pareggi e due ko. Ai lati avrà Murgia che ritrova un po’ di spazio e Milinkovic (dubbio con Lulic). Novità anche sugli esterni: a destra potrebbe toccare a Caceres (Basta favorito), giocatore di corsa e utile per le palle alte e dall’altra parte Durmisi (connazionale di Frederik Ronnow). In avanti bocciato Luis Alberto. Giocherà Correa dietro Caicedo. 

 
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