Lazio, limati i dettagli: il sì di Sarri sempre più vicino

Lazio, limati i dettagli: il sì di Sarri sempre più vicino
di Alberto Abbate
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Sabato 5 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 15:46

Via la sigaretta, fuori la penna. Sarri ieri ha ricevuto l’ultima offerta e deve accettarla, se è vera la sua volontà: «Voglio la Lazio perché, secondo me, ha ancora ampi margini di crescita». Con questa frase ha spaventato e contemporaneamente persuaso Lotito, che ci ha riflettuto tutta la nottata, dopo quattro ore di faccia a faccia. Non è convinto di ogni sfumatura, ha paura di fare il passo più lungo della gamba. Ma ora si sente schiacciato da tutto un popolo, da Tare e persino dalla sua famiglia: addirittura il figlio Enrico lo pressa per avere Sarri in panchina. Papà Claudio va cauto, però non può più mettere la retromarcia. Così ieri ha incontrato l’agente Ramadani per due ore a Villa San Sebastiano, gli ha esternato le sensazioni dopo l’incontro col suo assistito e lo ha congedato con una proposta economica: biennale da 3 milioni più l’opzione per il terzo anno, in caso di Champions, automatica. Aumentati di poco i premi con la possibilità di centrarli con maggior facilità, visto che Maurizio chiede uno sforzo sulla parte fissa. Ieri sera Tare parlava di dettagli e si diceva ottimismo sulla riuscita. Ma non è ancora cosa fatta: «Sarri non ha ancora firmato nulla, c’è una trattativa e gli annunci vengono messi in giro apposta. Così, se dovesse saltare, tutti se la prenderebbero con la presidenza», urlava ieri Lotito all’ora di pranzo, quando nell’etere qualcuno annunciava con certezza la fumata bianca con tanto di sigla. Manca proprio quella, perché l’agente Ramadani - accompagnato alle 14 da Tare - ieri ha lasciato Roma per raggiungere in Toscana l’ex allenatore della Juve, sparito la notte prima. 

RISPOSTA 
Andata-ritorno-andata, l’A1 s’infiamma. Sarri può tornare col vice Martusciello e altri 5 collaboratori a Roma. Lui sicuramente lo farà di nuovo in macchina. E’ ancora terrorizzato dal Covid. Per questo giovedì s’era fatto accompagnare dal fido avvocato Pellegrini, e dopo mezzanotte è tornato addirittura subito a casa.

Anche per questo, nonostante ci sia l’Everton come alternativa, preferirebbe non tornare in Inghilterra. Per questo la strada della Lazio può essere in discesa. Sarri giovedì pomeriggio s’era già confrontato con l’agente Ramadani, sbarcato nella capitale mercoledì e in soggiorno a Palazzo Dama. Maurizio era stato istruito prima del colloquio e Lotito ha apprezzato il suo blitz senza il manager a Formello per la conoscenza visiva e tecnica. Adesso però la questione si fa serrata e urge una risposta: «L’avremo entro oggi – assicura Lotito – o al massimo domenica». 

PROGETTO 
Vuole pure garanzie tecniche, Sarri, 4-5 acquisti, due top player. Poco più di una ventina di milioni arriveranno dall’Europa League, il resto del mercato si può fare con la cessione di qualche giocatore (magari Lazzari e Correa) non funzionale al nuovo corso biancoceleste. Tosta arrivare al pupillo Insigne, Sarri però non chiede nomi, ma caratteristiche. In difesa non c’è una priorità nel 4-3-1-2 col ritorno di Luiz Felipe, ma Ramadani può portare Maksimovic a parametro zero nel pacchetto generale. Pure Hysaj (gratis) rientra prepotentemente, con Sarri andrebbero fatte ulteriori valutazioni sugli obiettivi Torreira e Nandez. A lui piacciono Leiva ed Escalante. Almeno pubblicamente, non sembra affatto spaventato Tare, ma il suo lavoro più duro sarà quello di ridurre una rosa (col rientro dei prestiti) extralarge. Sarri vuole lavorare al massimo con 24 elementi e parla di due ritiri in differenti località italiane. E’ una filosofia di sacrificio, ma allo stesso tempo vincente. I titolati Vitor Pereira e Villas Boas restano le alternative, ma Sarri con un sì può fumarle. Poco importa la raucedine, basta un filo di voce e libera i laziali dalla tensione. 

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