Lazio-Juve, un Sergente a difesa del fortino Olimpico

Lazio-Juve, un Sergente a difesa del fortino Olimpico
di Alberto Abbate
4 Minuti di Lettura
Sabato 20 Novembre 2021, 00:08

Il Sergente sull’attenti. Oggi pomeriggio farà doppi compiti, li ha impartiti Sarri. Contro la Juve, Milinkovic dovrà offendere e sacrificarsi, con tutta quella fantasia davanti. Confermato Pedro “falso nueve”, nonostante Immobile abbia sorpreso tutti ieri. Le prove erano però solo in vista della Lokomotiv: stamattina nuovi esami, Ciro spera che il polpaccio sia guarito per giovedì a Mosca o al massimo per Napoli. Ieri ha suonato la carica ai compagni, poi ha lasciato il ritiro e la fascia da capitano a Milinkovic. Sergej ha i gradi e 191 centimetri, sarà fondamentale anche nei duelli aerei. È l’unico a poterci mettere il fisico contro i bianconeri: «La Lazio sarà impostata su di lui e Luis Alberto – ammette Sarri – perché io non voglio mai giocare sulle qualità degli avversari. Conto sugli opposti». Nel tridente Felipe Anderson e Zaccagni per non dare riferimenti. In regia, i lanci e il dinamismo di Cataldi. In difesa il recuperato Lazzari (Marusic è ancora positivo) e Hysaj, al centro Luiz Felipe e Acerbi. Loro avranno l’arduo compito di proteggere il fortino Olimpico di Sarri: 6 partite in casa in campionato (più altre due in Europa League, un successo con la Lokomotiv e un pari con il Marsiglia), vincendone 5 (Spezia, Roma, Inter, Fiorentina e Salernitana) e pareggiandone una (Cagliari). Non solo, il Comandante ha pure eguagliato il record di Pioli lungo sei anni: zero gol subiti in casa contro Fiorentina, Marsiglia e Salernitana, non succedeva in tre match consecutivi dall’ottobre 2015. 
SIRENE DI MERCATO
La formazione di oggi però è “leggerissima”, per questo conta ancora di più il peso specifico e il filtro di Milinkovic. Oltretutto sogno e incubo dei bianconeri. Sergej ha vinto in 4 occasioni, ha segnato un golazo nel 3-1 del 7 dicembre 2019 e un altro nello scontro scudetto, quando sulla panchina della Juve c’era proprio Sarri. A cui negò pure la Supercoppa con un assist. In questo campionato ha già trovato tre gol e quattro passaggi decisivi, ora Milinkovic è di Mau e non di Allegri: «Me lo aspetto protagonista oggi in questa grande sfida – assicura l’agente Kezman – ma il futuro del mio assistito è in una big. La Juve è un grande club e sarebbe un onore per lui». C’erano già stati dei contatti, la Vecchia Signora sarebbe pronta a tornare all’assalto già a gennaio con 80 milioni oppure con 30-40 più McKennie.
FIRMA CONDIZIONATA 
Il mercato in entrata e in uscita lo decide però Sarri. Ha già detto sì al rinnovo sino al 2025, ma per firmarlo aspetta da Lotito precise garanzie sui rinforzi: «Col presidente ci parlo tutti i giorni e ci sono le basi. Lui sa come la penso e quindi ora dipende tutto da lui». Servono subito un difensore centrale e una mezzala dinamica, pure un vice-Immobile (Joao Pedro o Botheim) al posto di Muriqi. Si potrebbe rifare un tentativo per Kostic (passato alla procura dell’amico-manager Lucci), per il portiere si può aspettare più avanti. Anche se da Torino rilanciano sondaggi per Vanja Milinkovic, il fratello di Sergej. I tifosi sarebbero entusiasti all’idea di averli entrambi.
CORSA CHAMPIONS 
Saranno quasi 45mila, oggi pomeriggio, gli spettatori allo stadio.

Benedetto calore capitolino, mica il gelo di Torino: «Della Juve mi rimane uno scudetto vinto con tanto sacrificio e tutt’altro che scontato. A me ha dato soddisfazione, anche se non lo abbiamo festeggiato». Sarri liquida così quel passato scomodo. Ed è ancora più lapidario sulla ritrovata rivalità con Allegri, suo predecessore e ora di nuovo in bianconero: «Gli allenatori non vanno in campo. Ci troveremo di fronte una squadra forte con la rosa più profonda di questo campionato. Noi siamo in crescita, ma non bastano tre partite convincenti per poter parlare di svolta Champions o scontro diretto per il quarto posto. Se fra 3 mesi avremo fatto un ciclo di 15 partite con continuità di prestazioni, allora potremo darci un obiettivo». Visti i precedenti nel derby e con l’Inter - in cui guarda caso ha segnato Milinkovic - può essere costruito dentro il fortino Olimpico. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA