Lazio, di corsa per lo scudetto anche a pranzo

Inzaghi (foto Rosi)
di Emiliano Bernardini
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Domenica 23 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:09
Fatta di arenaia e pietra. Genova impervia, difficile, scontrosa. Rabbia e orgoglio per un’anima che sta naufragando nel mare nero dei bassifondi della classifica. Coraggio e sorriso per la Lazio respira il cielo azzurro. Marassi rossoblù però è da sempre traditore. Occhio allo sgambetto. Ricadere a terra dopo un volteggiare lungo 19 partite può essere duro. Bisogna, per questo, essere pronti a tutto. La Juve ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori e ha allungato in vetta. Inzaghi vuole riprenderla. Non si può lasciare troppo terreno a quella Vecchia Signora che sa bene come fare a vincere. Ecco perché allora Genoa non è porto sicuro in cui attraccare ma altro territorio da conquistare. Mettere una bandierina anche a Marassi permetterebbe di far crescere l’entusiasmo e soprattutto la paura negli avversari. La Genoa rossoblù da tempo è ormai tabù. Nelle ultime nove partite i biancocelesti hanno perso 5 volte, pareggiato 3 e vinto in una sola occasione: nel 2017 grazie ad un gol, nemmeno a dirlo, di Immobile. Anno buono il 2017 visto che portò anche un pari per 2-2 con il primo gol laziale di Luis Alberto. Che ai tempi veniva visto come un Carneade e si portava dietro il soprannome di Lupo Alberto. In panchina però c’era Inzaghi diventato l’uomo capace di eliminare qualsiasi sortilegio. Nicola ha provato a dare una sterzata alla squadra per cercare di riprendere fiato: 8 punti e zero sconfitte nelle ultime quattro gare e soprattutto in tre di queste non ha subito gol. Questione di fame. Se poi ci metti che si gioca alle 12,30 il quadro è completo.
 
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Abbuffata o digiuno. Che poi a dirla tutta alla Lazio uno spuntino (pareggio) non sarebbe poi così sgradito. L’importante è non fermare la corsa. «L’umiltà serve sempre tenerla. Allo stesso modo dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo facendo grandi cose. Umiltà e sfrontatezza sono due ingredienti per affrontare nel migliore dei modi certe gare» ha sottolineato Inzaghi. Già, le distrazioni possono essere tante quando guardi tutti dall’alto. E allora ecco la ricetta di Simone: «Dobbiamo essere bravi a non guardare avanti o indietro, dobbiamo proseguire nel percorso di crescita». In tanti e da tanto ormai guardano la Lazio e lo fanno con occhi famelici. C’è chi come il Psg, tramite il ds Leonardo, vorrebbe saccheggiare i biancocelesti portando in Francia Inzaghi, Milinkovic e Marusic. E chi, invece, come il Genoa appunto cerca di azzannare gli Inzaghi boys per portarsi via lo scalpo più importante del campionato. Eh sì, perché battere la Lazio è diventata una questione di prestigio più che meramente di punti guadagnati.


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«Dovremo mantenere alta la concentrazione, il campionato italiano non ti regala nulla, ogni partita è difficile» ripete in continuazione Inzaghi. Ecco perché il tecnico sta scegliendo al meglio la formazione da mandare in campo. Acerbi venerdì non si è allenato per un affaticamento al polpaccio, ieri stava meglio e oggi giocherà Stringerà i denti. Su di lui pende anche la diffida. A sinistra ci sarà il solito Radu, a destra, invece, complice la squalifica di Luiz Felipe giocherà Patric. Lo spagnolo viene impiegato sempre quando c’è bisogno di far girare palla. Come contro l’Inter il tecnico biancoceleste sembra intenzionato a mandare in campo Marusic al posto di Lazzari e Caicedo in avanti al fianco di Immobile. Ciro dopo il compleanno da oscar per i trentanni cerca un altro gol per fare 30 in stagione. In panchina Correa e l’ex Spal che subentreranno a gara in corso per sfruttare le ripartenze quando le squadre inevitabilmente si saranno allungate. In mediana il trio delle meraviglie: Leiva, Luis Alberto e Milinkovic che cerca il primo gol stagionale in trasferta.Tra i rossoblù occhio al solito Goran Pandev: 5 reti nelle ultime 5 contro la Lazio.
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