Lazio-Juve: Lotito, Sarri e Immobile uniti per battere la Signora e tentare la grande fuga

La Lazio ospita i bianconeri senza Allegri (influenza). Patto a Formello

Juve-Lazio: Lotito, Sarri e Immobile uniti per battere la Signora e tentare la grande fuga
di Alberto Abbate
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Sabato 8 Aprile 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 10:23

Una sera così dolce che si potrebbe bere, da passare in 55mila in uno stadio. Dev'essere la sera dei miracoli della Lazio. Mai così uniti per la Champions. Tifosi, squadra, Sarri e Lotito, bisogna infrangere il tabù Juve all'Olimpico (nelle ultime 17 sfide un solo successo) e cancellare nel modo più bello una settimana da brivido. Contro tutti e tutto, deve proseguire questo momento d'oro. Non è un caso che anche ieri il presidente sia tornato subito a Formello: vuole stare ancora più vicino alla sua Lazio, sgombrare le menti dello spogliatoio da qualunque cattivo pensiero. Nessuno deve fermare questo volo. I tifosi, Sarri (oggi premiato come miglior allenatore del mese di marzo) e la squadra hanno vissuto come un tentativo destabilizzante gli ultimi due giorni di terremoto a Formello, ma nessuno è caduto nel tranello. E ieri Lotito ha ribadito il concetto: «Perché non ho nulla da nascondere, la nostra è una casa di cristallo».

I giocatori e Sarri credono al patron, le vicende extra-campo stanno ulteriormente cementificando l'unione di un gruppo, che ieri è rimasto in massa in ritiro (sebbene facoltativo), e ora guarda sempre più in alto insieme al suo guru tecnico.

Già martedì, prima che l'inchiesta di Tivoli investisse il club capitolino, Maurizio aveva comunque fatto un discorso ai suoi ragazzi come se la Juve non avesse già 15 punti di penalizzazione e non fosse 11 lunghezze sotto al settimo posto. Sarri considera i bianconeri virtualmente al secondo gradino del podio come Allegri, il collega con cui ha spesso pagato dazio (su 16 confronti, nove ko): «Dobbiamo batterli e andare a -1 per essere sicuri di non rimanere fregati all'ultimo».

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LANDUCCI AL POSTO DI MAX
Prima di essere colpito dall'influenza, che stasera lo terrà a letto a Torino e porterà il vice Landucci in panchina a Roma, Allegri aveva ripreso in conferenza il concetto del predecessore bianconero: «La Lazio sta facendo un grande campionato, ha fatto 54 punti rispetto ai nostri 59, è uno scontro diretto per il secondo posto». In effetti potrebbe diventarlo se fra 11 giorni il Collegio di Garanzia dovesse annullare il -15 sul club bianconero. Alla fine potrebbe far comodo a entrambi il pareggio, c'è il rischio di una sfida di corto muso: «Non vorrei venisse fuori uno 0-0 senza gol. Sarri sta facendo un grandissimo lavoro, è tornato agli inizi, quando si contraddistingueva per le grandi difese. Quest'anno ha la migliore - le parole di Max - e ha reso la sua squadra molto più solida e con equilibrio». Merito anche del centrocampo, talvolta del tridente leggero. Ma a uno come Immobile non si può certo rinunciare a cuor leggero: «Giocare con o senza di lui cambia la partita - ha chiosato Allegri - perché parliamo del capocannoniere della Serie A dello scorso anno». Mancato per infortuni 12 volte in questa stagione, le ultime tre con la Juve contro cui ha però la peggior media realizzativa ovvero un solo centro - al Genoa - in 7 sfide casalinghe di campionato. Dove il capitano non segna ormai dall'11 settembre (1-0 al Verona) all'Olimpico. Sono passati sette mesi, ieri anche il bomber a suonato la carica ai compagni e a se stesso. Vuole fare esultare un popolo, serve una notte da re Ciro.
 

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