Lazio, Lulic-Jony e il dubbio "sinistro" di Inzaghi

Lazio, Lulic-Jony e il dubbio "sinistro" di Inzaghi
di Daniele Magliocchetti
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Lunedì 5 Agosto 2019, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 10:51
 L’ultimo salto. Il definitivo. Quello della qualità, mercato permettendo. Le “vecchie” prime linee che lasciano il posto ai nuovi arrivati. Solo così si alza l’asticella. E’ questo quel piccolo, ma importante balzello che serve a Inzaghi per avere la certezza che la Lazio sia cresciuta davvero rispetto all’anno scorso. Vavro ha dato segnali incoraggianti, nonostante le ultime prove non siano state impeccabili, mentre Lazzari è già stato ampiamente promosso. Adesso è il turno di Jony, l’altro esterno. Su questi tre la Lazio ha puntato molto e il campo, in parte, le sta dando ragione. Lo spagnolo è ancora un ibrido. In questi primi giorni di ritiro tedesco a Marenfield dovrà inviare messaggi significativi. Su di lui si concentreranno i maggiori sforzi dello staff tecnico sia dal punto di vista fisico ma soprattutto tattico. La fiducia è tanta da parte del tecnico, anche perché le prime cose viste e le sensazioni che ha dato sono molto buone. 
OSSERVATO SPECIALE 
La realtà è che ancora non è chiara la sua posizione e duttilità nel prendere il posto di Lulic. Il dubbio è questo. E deve essere fugato proprio nei prossimi giorni, visto che il campionato incombe. Il “senatore” bosniaco gode della fiducia dell’allenatore e farne a meno, allo stato attuale, appare assai complicato. Ma il ds con l’avallo dell’allenatore, dopo aver scelto Lazzari a destra, hanno inseguito per mesi e scelto alla fine Jony per spiccare il volo anche sulla fascia sinistra. Se a destra le cose vanno già in quella direzione con l’ex esterno della Spal, dalla parte opposta c’è da lavorare un po’. Per quello che si è visto fino ad ora, Jony è molto offensivo, ottimo dribbling, esplosivo nell’accelerazione e bei spunti in avanti con assist e cross. La sensazione è che stenti a capire la fase difensiva che vuole Inzaghi, ma la preparazione serve proprio a questo. A far capire determinati meccanismi e cominciare a entrare nell’ingranaggio biancoceleste. All’appello, per quello che chiede l’allenatore, manca solo lui e il tecnico cercherà di velocizzare l’apprendimento del nuovo esterno, visto che sogna una Lazio che riparte veloce, tecnica e ordinata. Per la definitiva tranquillità è imminente pure l’arrivo del transfer della Fifa, visto che il Malaga e il suo presidente, da questo punto di vista, si sono messi di traverso e minacciano battaglia legale. Una mossa che sembra più per far vedere muscoli che altro, considerato che la Lazio appare tranquilla sotto tutti i punti di vista. 
AGO DELLA BILANCIA 
Il tassello più importante resta Milinkovic. L’ago della bilancia. Ogni giorno può accadere qualcosa, ma fino a questo momento i vari incroci tra Real e Manchester con Pogba non hanno portato a nulla e Lotito non ha ancora ricevuto alcuna offerta ufficiale. Inzaghi, che ha lavorato con il serbo per un mese, naviga a vista, e spera che non accada niente. Il tempo sta per scadere e l’ultima data utile per la permanenza di Sergej, a parte l’otto agosto (l’ultimo giorno di mercato in Inghilterra) sarebbe tra il 15-20 agosto. Resta sempre il Psg, l’altra che si era interessata al serbo, da monitorare. 
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