CESSIONE
Voleva ripartire dai primi 25’ del secondo tempo di Napoli, Inzaghi. Lo conferma sul campo e oggi lo ribadirà pure in conferenza alla vigilia. Eppure da ieri un affare in uscita rimette in discussione la sua guida tecnica. Perché Parolo sarà adattato a destra e ci saranno (complice la squalifica di Acerbi e l’infortunio di Luiz Felipe) soltanto Bastos, Wallace e Radu in difesa. Possibile che la prossima avversaria, la Juve potenza d’Italia e d’Europa, si possa riprendere Caceres come riserva al posto di Benatia e Inzaghi alla Lazio lo considerava al centro l’ultima scelta e quasi un fantasma sulla fascia destra? Trovato pure l’accordo economico fra Juve e Lazio: rientreranno 1,5 milioni nelle casse biancocelesti, considerato pure lo stipendio risparmiato. Se nelle prossime ore Martin supererà le visite mediche, tornerà bianconero, ma difficilmente sarà già domani avversario (oltre 60mila spettatori) all’Olimpico. Lotito e Tare sorridono per la plusvalenza ma masticano amaro, perché sul valore del giocatore a questo punto avevano ragione loro. Così Inzaghi non fa una bella figura né agli occhi del suo massimo estimatore Allegri, né delle due società e del resto dell’opinione pubblica, ma va dritto per la sua strada.
FUTURO
Ha le sue idee e le porta avanti, Inzaghi. Il problema è che fra lui e la società ci sono differenze di vedute abissali ormai da mesi. Per questo i prossimi saranno decisivi. Solo la Champions lascerà il mister sulla panchina biancoceleste, a meno che lui stesso poi non se ne vada con in mano il quarto posto. Senza quello, invece, sarebbe la società a salutarlo. Non è così indecifrabile il futuro a giugno, anzi l’orizzonte si è avvicinato ancora di più con il vuoto quasi forzato di quest’ultimo mercato. Eppure, a differenza delle ruggini emerse con Lotito, era ottimo il rapporto col diesse Tare. Ma più di qualcuno, fra radio e web, però fa notare: «Se gioca di nuovo con Parolo esterno contro la Juve l’unica spiegazione è che Inzaghi voglia farsi esonerare...». Troppo forte l’ennesimo segnale.
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