Lazio, Inzaghi perde Correa e chiede a Lotito di rinforzare la rosa

Correa (foto Marco Rosi)
di Alberto Abbate
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 07:30
E’ normale che sia così. Ora ogni scricchiolio genera pesanti allarmismi. Nella corsa Champions, la Lazio non vuole e non può permettersi di rinunciare mai ai suoi titolari. La rosa è corta e il mercato non sembra voler portare in dote rinforzi. Bisogna pregare e sperare che, da qui alla fine della stagione, nessun big provochi altri scompensi. Stamattina, prendete i santini e fate gli scongiuri: Correa si recherà in Paideia dopo 48 ore per gli accertamenti, anche se ha dato rassicurazioni a Inzaghi dopo la smorfia di dolore nel derby. S’è accasciato per terra in preda ai crampi, ha sentito tirare il polpaccio che lo aveva tormentato per 20 giorni. Già, è sempre quello a provocargli fastidi, è un muscolo che si porta dietro degli strascichi. La buona notizia, già anticipata ieri, è che non si tratta di una ricaduta perché la zona interessata è quella del gemello interno (prima era il soleo), ma dovranno escludere la lesione gli accertamenti. Un piccolo risentimento invece spingerebbe Inzaghi a pressare ancor di più lo staff medico per anticipare i tempi. Il tecnico vorrebbe addirittura Correa domenica con la Spal fra i convocati, ma in realtà rischia di saltare anche il Verona. Dove potrebbe clamorosamente rientrare, almeno in panchina, Cataldi. E’ il suo stiramento contro la Cremonese a spingere i dottori a essere con lui e Joaquin ancora più prudenti. 

RINFORZI 
E’ sempre al telefono, Inzaghi, segue tutti gli infortuni e i movimenti. Aveva suggerito l’ex Matri e chiesto poi costantemente Paloschi per rinforzarsi davanti. Niente, Tare e Lotito hanno parlato col manager Tinti, ma poi hanno interrotto i colloqui. La Spal aspettava una chiamata per muoversi altrimenti, è stata avvertita che non ci saranno squilli. Nel caso in cui, infatti, da Correa arrivasse una doccia fredda, ci sarebbe il piano Jallow di scorta: il gambiano spera di fare il salto dalla Salernitana, ma Inzaghi resta scettico sulla sua utilità per la causa. 

FASCE 
L’allenatore si aspettava dalla società una mano d’aiuto, ma il suo amico ds Igli è il primo a non voler intervenire come sempre a gennaio. Preferisce valorizzare chi è stato ancora poco utilizzato, poco importa che Berisha per esempio continui ad essere un corpo estraneo da un anno e mezzo. Vorrebbe più spazio anche Jony sull’esterno, non a caso sta strizzando l’occhio al Celta Vigo. Difficilmente la Lazio lo farà partire, sono stati rifiutati gli esperti Ghulam e Coentrao perché c’è ancora fiducia nel ventottenne spagnolo. Eppure sarebbe già dovuto essere il sostituto di Lulic, col quale bisognerà sedersi a parlare di rinnovo o addio dopo la fine del mercato. Nella stracittadina Senad ha fatto fare ad Under il fenomeno, ma rimane comunque un simbolo e un pilastro. Male sulla fascia destra anche Lazzari, che avrebbe bisogno di un po’ di riposo dopo 15 gare (saltata solo la Cremonese in Coppa Italia) di seguito. Il lungodegente Marusic insieme a Cataldi (dopo l’ok degli esami) dovrebbe tornare fra domani e dopodomani in gruppo, sarebbe disponibile al massimo per la panchina con la Spal o mercoledì col Verona nel recupero. Rimane dunque solo Patric, ridirottato sull’esterno, per regalargli un po’ di ossigeno. Ieri non si è allenato ancora Luis Alberto, ha però polemizzato sui social sul suo stato fisico: «No pubalgia», ha scritto. Peccato sia stato lui a tirarla fuori come al solito con lo staff tecnico. Forse per giustificare dopo il derby il suo caso, ma guai poi a riportarlo pubblicamente ora che sogna il prossimo Europeo. 
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