​​Lazio, Tommaso Paradiso: Inzaghi deve essere il nostro Ferguson

Lazio, Inzaghi deve essere il nostro Ferguson
di Tommaso Paradiso
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Giovedì 30 Maggio 2019, 11:52 - Ultimo aggiornamento: 11:53
Inzaghi e la Lazio, la Lazio e Inzaghi, difficile immaginarli distanti. Provateci. Sì, è vero il calcio moderno ha perso la sua vena romantica ma proprio per questo dico che Simone deve restare sulla panchina della Lazio. Lui è capace di farci battere forte il cuore biancoceleste. 

Da tempo manca un personaggio che sia un po’ il simbolo. Una sorta di feticcio al quale attaccarsi nei momenti più difficili. Una specie di acchiappasogni. Questa mancanza l’ho avvertita domenica scorsa guardando l’addio di De Rossi. Certo noi abbiamo molte altre cose. Basta vedere la bacheca che sta a Formello con i trofei degli ultimi anni... Ora, però, potremmo avere la grande occasione di avere tutto: le coppe e Inzaghi simbolo della Lazio. Ha vestito questa maglia da calciatore vincendo uno scudetto, tre coppe Italia, due Supercoppe italiane e una europea. 

Da tecnico ha fatto tutta la trafila partendo dalle giovanili e da tre anni ci sta guidando ad altri successi: Supercoppa e Coppa Italia. Lui ha sempre sposato la nostra causa e noi tifosi vediamo in lui appartenenza. Dovrebbe restare solo per questo. Io gli darei le chiavi di Formello. Inzaghi deve diventare un nuovo Ferguson: un manager-allenatore. Tutto dovrebbe passare da lui: mercato, squadra, spogliatoio. Finalmente potrebbe essere quel collante che ci manca da diverso tempo. Presidente, allenatore, squadra e tifosi come una grande famiglia. Non prenderei nessuno degli allenatori di cui si parla per una sua eventuale sostituzione. Un grande errore farsi sfuggire Inzaghi. È destinato a diventare uno dei più bravi in Europa. E deve diventarlo con la Lazio. 

(L'autore è leader dei The Giornalisti)
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