La Lazio con il Rennes si gioca già il futuro

La Lazio con il Rennes si gioca già il futuro
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 16:59

È un altro esame di maturità. O meglio come l’ha definita Inzaghi è una “finale”. Ma nonostante tutto sarà turnover. E poco importa che, dopo l’esordio traumatico a Cluj, sia a rischio l’Europa. Il tecnico biancoceleste mette addosso a Bastos, Vavro, Jony, Lazzari, Cataldi e Berisha la responsabilità di vincere.

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È importante la posta, contro una squadra forte come il Rennes è ancora più tosta, ma Inzaghi vuole mettere alla prova la panchina. Scommette, punta sulla loro voglia diversa di rivincita e poi come ha tenuto a rimarcare: «Questa è una finale e di solito le finali le affrontiamo nel modo giusto». In Romania s’era salvato solo Jony sulla fascia, Bastos e Vavro avevano combinato un disastro dietro l’altro nella ripresa.

L’angolano si è riscattato a San Siro, lì dove Jony in fase di ripiegamento è entrato nel panico: l’esterno asturiano deve rimediare al gol di D’Ambrosio. Vavro invece è ancora un oggetto misterioso: è uscito a farfalle sulla rete della vittoria rumena, contro il Rennes dovrà far vedere i suoi progressi nella fase difensiva. Non aveva mai giocato a tre in carriera, e lo si è visto a Cluj quando nel secondo tempo è andato parecchio in difficoltà. Acerbi rimarrà comunque al centro della difesa, alle sue spalle Strakosha. A destra tornerà Lazzari, messo sempre più alle strette dalla rinascita di Marusic: meno male che il montenegrino è ancora squalificato, l’ex Spal deve tornare a volare come alla prima giornata di campionato per riprendersi definitivamente il posto. Non solo perché a lui Inzaghi chiede anche maggiore precisione sotto porta: pesano i gol sbagliati contro la Roma e il Cluj. La sensazione è che rispetto alla Spal sia facendo più difficoltà perché i biancocelesti gestiscono la palla a differenza di come era abituato con la squadra di Semplici.

MEDIANA
Centrocampo totalmente cambiato rispetto all’ultima gara col Genoa, da capire se si sistemerà Parolo o Cataldi in regia. Ieri l’ex Primavera è stato provato al posto di Leiva, in estate era stato indicato da Inzaghi proprio come il suo vice in mediana. Danilo preferisce giostrare da mezzala, ma con 36’ sulle gambe fra campionato ed Europa, in questo momento s’accontenta di qualsiasi scelta. Ha avuto sinora più chance di lui persino Berisha, ma negli 84’ disputati non ha certo dimostrato d’essere quello rianimato dal Kosovo contro l’Inghilterra. Anzi, alla prima in Romania è stato sostituito perché sembrava l’antico fantasma, passaggi all’indietro, corse a vuoto e nessuna idea. «Sarà una gara fisica, troveremo una squadra abbastanza chiusa, che ha ottimi giocatori di ripartenza. Dovremo avere una buona gestione della palla, sono insidiosi» ha avvertito Inzaghi. Valon stasera dovrà inserirsi molto di più in area, dove Caicedo e Immobile (Correa a riposo per l’affaticamento all’adduttore) torneranno a far coppia. E’ il momento che le punte ricomincino a segnare (al debutto gol di ginocchio di Bastos) anche in Europa. Anchese Inzaghi sottolinea: «Dobbiamo crescere, ci aspettiamo i gol da parte di tutti». 

DISTINTI CHIUSI 
Stasera l’Olimpico non avrà la cornice di pubblico delle grandi occasioni: poco più di 10 mila biglietti venduti.

I distinti sud est saranno chiusi, in quanto settore scelto dalla società dopo la squalifica rimediata a Siviglia lo scorso anno. Sui seggiolini vuoti ci sarà un maxi telo con il simbolo della UEFA e le scritte #equalgame e respect. 

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