Lazio, con i "riacquisti" di Luis Alberto e Milinkovic il rinforzo è fai da te

Lazio, con i "riacquisti" di Luis Alberto e Milinkovic il rinforzo è fai da te
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 17 Agosto 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:04
La vecchia scuola non tradisce mai. Inzaghi ne è convinto e punta forte sui rinforzi in casa. Ma gongola pure per i due-tre innesti mirati arrivati dal mercato. La Lazio è a posto così. Per parte della piazza quasi una bestemmia, vista l’attesa che c’è per l’inizio della stagione, per il sogno Champions inseguito da anni e di un altro colpo da novanta, ma per il tecnico la squadra è pronta per l’ennesimo anno alla rincorsa dell’Europa che conta. La permanenza di Milinkovic, il “ritorno” di Radu, l’ingresso di Lazzari e Vavro, più l’arrivo di Jony rende l’allenatore soddisfatto e, forse, mai così sicuro che la Lazio sia più competitiva della passata stagione. Per alcuni un paradosso, vista la situazione e la spesa effettuata sul mercato, circa trenta milioni di euro in tutto, ma non per Inzaghi, visto che è stato proprio lui, insieme al ds Tare, ad avallare e spingere su ogni scelta. 
IL PRECEDENTE
Un rischio, considerato che la panchina si è un po’ accorciata, ma calcolato. Inzaghi si ripete e come due stagioni fa decide di scommettere forte su chi aveva convinto poco, chi aveva un po’ brontolato, chi aveva pensato di stare altrove e riproporlo come e più forte di prima. Stessa cosa che accadde nel 2017 con Milinkovic, Felipe Anderson, Radu e soprattutto Luis Alberto. I quattro, i centrocampisti su tutti, ripagarono alla grande, sfoderando prestazioni super, con assist e gol, impreziosendo il tutto con la conquista della Supercoppa contro la Juve e andando vicinissimi alla Champions. Ecco, il tecnico crede che l’impresa si possa ripetere. Simone avrebbe potuto chiedere ogni cosa a Lotito, invece il tecnico ha preteso solo due ali veloci, una di queste doveva essere Lazzari, e un difensore alto, granitico e che desse più certezze di Wallace. Detto, fatto. La copia della squadra che sorprese tutti nel 2017, Juventus in primis. Su Lazzari nessun dubbio, su Vavro sono bastati dieci giorni per avere la certezza che era quello che voleva per la nuova difesa. 
IL REGISTA OCCULTO 
Su Jony (sul quale la Lazio sta lavorando con i legali e con la Fifa per ottenere il transfer in tempo per la Samp), il tecnico ci ha perso un po’ di tempo in più rispetto ad altri. Non lo vedeva sicuro sulla fase difensiva, visto che lo spagnolo dovrà prendere il posto di Lulic, ma col passare del tempo i movimenti gli stanno entrando in testa e ora Inzgahi è convinto che l’ex Malaga rappresenti il rinforzo giusto pure per l’altra fascia. Ma forse l’operazione che gli è riuscita meglio è il reintegro di Radu. Più di tutti ha spinto per chiarire la situazione internamente e alla fine ci è riuscito. Su Milinkovic-Savic, la gioia più grande perché col centrocampista in squadra la Lazio non solo è più competitiva, ma più sicura in tutti i reparti. Con lui la Lazio ha un passo in più. Ad occhio, almeno ai nastri di partenza, la formazione titolare appare una delle più forti per il quarto posto, qualche incertezza, tolti Parolo e Caicedo, può arrivare dalla panchina per il centrocampo, visto che è partito Badelj e i primi rincalzi sono Cataldi e Berisha. Non che abbiano impressionato così tanto l’anno passato, ma anche loro, in fin dei conti, rientrano nei rinforzi casalinghi. Inzaghi ne è convinto. Una responsabilità in più.
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