Lazio, i problemi sono arrivati sulla porta

Lazio, i problemi sono arrivati sulla porta
di Alberto Abbate
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Martedì 1 Dicembre 2020, 07:30

Una miscela esplosiva di stanchezza e mancanza d’umiltà. La Lazio è irriconoscibile e perde ogni duello contro l’Udinese, arriva così un’altra batosta. Inspiegabile, con le stesse modalità emerse contro la Sampdoria. Ironia del destino, sempre a pochi giorni dalla sfida Champions col Borussia. Forse non è una casualità, a Formello assicurano che fosse già lì, alla gara più sentita, la testa. Eppure Inzaghi non lo giustifica e ieri, prima della seduta, ha ribadito la strigliata. Avrebbe voluto una mano subito dal dt Peruzzi, ma il chiarimento con Lotito sembra rinviato a dopodomani. I giocatori lo hanno chiamato per rientrare al suo posto, ora però vogliono centrare anche per lui il traguardo storico degli ottavi. Lotito deve ancora pagare alla squadra i premi, ma ieri intanto - un giorno prima della scadenza di oggi – ha accreditato gli stipendi. Basta alibi. Anche se la Champions sta senz’altro condizionando il campionato di tutte le big. Così la Lazio, in queste prime 9 giornate, ha collezionato appena 14 punti. È la peggior partenza nell’era Inzaghi e nelle ultime undici stagioni. A preoccupare è la prestazione di domenica di tutti i biancocelesti, ma sono i numeri della difesa adesso ad essere irriconoscibili. Appena 2 gare (fra campionato e Coppe, a Crotone e Cagliari) senza subire reti, solo in Serie A 16 gol incassati. Basti pensare che, nell’annata precedente, erano arrivate le stesse marcature dopo ben 16 gare: sette di scarto rispetto alle nove attuali. I dati diventano ancora più inquietanti (20 centri) se si aggiungono in Champions 4 turni.
DIFESA
Sicuramente la Lazio era e rimane una squadra votata all’attacco, ma l’allarme suona forte perché anche i big della retroguardia stanno sbagliando parecchio. Da Acerbi a Radu, la sconfitta di domenica pesa anche su di loro. Patric saltato sul primo gol (e non è la prima volta) come un birillo, nonostante per Inzaghi non sia più una riserva bensì il secondo della rosa (980’ in campo) più impiegato. Per carità, una scelta condizionata dalla continua assenza di Luis Felipe al centro (saltato il 78% delle gare sino adesso), ma non è una novità la fragilità del brasiliano, che ora punta (ieri è tornato in gruppo) il secondo volo col nuovo aereo biancoceleste per Dortmund. È sparito dalla lista Uefa e non solo, Vavro. Hoedt se la sta cavando, ma è ovvio che dal mercato serviva e serve ben altro. Eppure Tare assicura che non c’è bisogno di niente per gennaio.
NUMERO 1
Quaranta giorni dopo l’ultima volta in porta, sotto processo torna pure Strakosha.

Troppo molle sul primo gol di Arslan, nonostante la deviazione d’Acerbi decisiva. Soprattutto rallentato sulla terza rete di Forestieri sotto le sue braccia, che già lo aveva graziato nell’area piccola per la sua mancata uscita. Dopo il lockdown Thomas non è mai tornato quello di prima, ora si aggiunge la presenza ingombrante di Reina. E pure Inzaghi ha cambiato versione nel post-partita: 24 ore prima il titolare indiscusso era Strakosha, ora si può pensare anche fra i pali a un’alternanza. Si rischia però di bruciare il patrimonio del 26enne, ritogliendolo subito col Borussia.

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