Lazio, Sarri: «Fiorentina pericolosa. Ora vogliamo continuità ed equilibrio». Su Immobile...

Il tecnico parla alla vigilia del match di domani all'Olimpico

Lazio, Sarri: «Fiorentina pericolosa. Ora vogliamo continuità ed equilibrio». Su Immobile...
di Valerio Marcangeli
4 Minuti di Lettura
Sabato 28 Gennaio 2023, 14:35

Prima della rifinitura in ottica Fiorentina, Maurizio Sarri ha parlato della sfida in conferenza stampa. Il tecnico della Lazio ci ha tenuto come al solito a sottolineare la pericolosità degli avversari: «Loro sono tra le prime cinque in tutte le statistiche rilevanti. Hanno numeri importantissimi che non sono riusciti a trasformare in punti, ma sono difficili da affrontare in una partita singola». Ecco le parole dell’allenatore.

Sfatate le tre vittorie consecutive, ora serve la continuità?

«La soluzione è l’equilibrio, nelle sensazioni e come analisi. Non serve eccesso di ottimismo o pessimo. Stando ai trascorsi è una partita a rischio. Dobbiamo fare il definitivo salto di qualità. Ci manca soltanto la continuità».

Sulla crescita di Zaccagni…

«Non so se essere orgoglioso io o incazzato lui per non averlo fatto prima».

Teme la cilindrata mentale?

«No. Ma il fatto che abbiamo speso tante energie nervose e mentali e il rischio che ci sia una sorta di down, quello sì. È quello che ci ha sperato dalla parte altissima della classifica in questo periodo. Il tentativo è sempre quello di risolvere questa problematica, mi sembra sia l’unica cosa che manca a questa squadra».

Su Immobile…

«La gestione di Ciro ancora non è la mia. In questo momento non ha ancora mai fatto un allenamento completo con la squadra. Lui ha sensazioni positive, ma i medici vanno cauti. L’ecografia sembra pulita, ma aspetta ai medici l’ultima parola. Lui si vorrebbe mettere a disposizione almeno per qualche minuto, ha fatto una parte di allenamento ieri. Vediamo oggi».

Lazio, Sarri ritrova Immobile, Vecino e Patric, ma perde Radu. Il club omaggia la giornata della Memoria

In questi giorni ha visto nella squadra il timore del ripetersi dei blackout?

«Questa squadra si allena sempre con applicazione, quindi difficile fare certe valutazioni a priori. Se si potesse sarebbe tutto facilmente risolvibile. Ieri ho visto ancora sintomi di stanchezza, ma di tipo fisico, non mentale. Bisogna essere positivi e dare fiducia a questo gruppo».

Pensa di cambiare qualcosa?

«Abbiamo fatto un allenamento a 48 ore dalla partita. Se è stanchezza fisica non ho preoccupazione, se è mentale ho grosse preoccupazioni. Vediamo le indicazioni che avremo dall’allenamento di oggi, saranno importanti».

Che partita bisogna aspettarsi?

«All’andata vincemmo largamente a livello di punteggio, ma non di prestazione. Non fecero molto meno di noi, anche vedendo le statistiche.

Dal punto di vista della prestazione il risultato non ci sitava. In questa fase di stagione la Fiorentina sta pagando soltanto il non riuscire a concretizzare le prestazioni. Loro sono tra le prime cinque in tutte le statistiche rilevanti. Hanno numeri importantissimi che non sono riusciti a trasformare in punti, ma sono pericolosissimi in partita singola».

Si può migliorare anche una prestazione come quella col Milan?

«Sicuramente. Noi dal punto di vista tattico abbiamo fatto un primo tempo nettamente migliore del secondo. Più pronti, più veloci con la palla, sempre compatti. Nel secondo tempo abbiamo fatto più fatica a scivolare, ma il punteggio ha portato il Milan a concederci spazi. Il primo tempo merito nostro, il secondo circostanziale».

Cancellieri rispetto ai primi mesi alla Lazio è migliorato?

«Cancellieri ha fatto un miracolo. Veniva da pochissimi minuti al Verona arrivato 16esimo, ora ne ha fatti 540 in mezza stagione alla Lazio».

Come sta Marusic? C’è la possibilità di vedere Hysaj domani?

«Marusic sta abbastanza bene, ieri ha saltato un piccolo spezzone di allenamento avendo avuto campi nell’ultima partita. Ma è una cosa abbastanza normale. Dovrebbe andare tutto a posto è in grande condizione fisica e mentale come Hysaj. Vanno tenuti entrambi in considerazione».

La Lazio ha spesso vinto senza subire gol. Come spiega il dato che tutte le vittorie arrivino senza aver subito gol tranne solo e Inter e Bologna?

«È il primo mattone da mettere su in partita. Ci stiamo riuscendo più spesso, ma non va mai data per scontata. È una questione di applicazione e spirito di sacrificio, non è mai semplice tenerli per novanta minuti. Con queste componenti possiamo essere solidi, altrimenti diventa difficile. Appena perdiamo queste componenti diventiamo vulnerabili».

Negli ultimi cinque campionati il quarto posto ha come media 73,4 punti. La lazio è a 37. 74 bastano ad arrivare nelle prime quattro?

«Le medie lasciano il tempo che trovano. Ho perso un campionato a 91 punti, non è mai successo nella storia della Serie A. La media mi interessa poco. Io penso che la competizione aumenta sicuramente le prestazioni, poi i punteggi dipendono anche da quelli salvezza. Se fanno punti loro si abbassano tutte le soglie, altrimenti si alzeranno. Ogni campionato ha una storia a sé, vedere che medie servono penso sia relativo».

Si parla poco di un calciatore come Cataldi. Quanto gli manca per arrivare al suo prototipo di regista?

«Gli manca poco, è cresciuto in maniera esponenziale, è forte e importante. Molto meno considerato di quanto meriterebbe perché è un romano cresciuto qui che viene dal vivaio. Se fosse stato pagato 20 milioni avrebbe un’altra valutazione e considerazione mediatica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA