PRESIDENTE CICERONE
Gli ispettori sono stati ricevuti da Lotito in persona. Il patron era presente sin dal mattino, arrivato quasi insieme ai giocatori. Probabilmente sapeva del loro arrivo e non ha voluto mancare all’appuntamento, anche per far notare l’efficienza del nuovo quartiere generale biancoceleste. Un centro sportivo all’avanguardia per contrastare l’emergenza sanitaria e mettere ancora più a loro agio calciatori e dipendenti. Il presidente si è messo lì, davanti alla comitiva, a fare da cicerone agli investigatori federali. Li ha guidati per l’intera struttura durante le visite mediche e successivamente con gli allenamenti individuali. Non è stata riscontrata alcuna irregolarità anzi pare che gli uomini della Procura siano stati piacevolmente sorpresi dall’organizzazione e siano andati via dal centro più che soddisfatti per quanto hanno visto, soprattutto per la velocità e la mole degli esami effettuati prima e dopo ogni seduta d’allenamento di gruppo. I giocatori venivano visitati da Pulcini e dallo staff della Paideia, poi subito in campo a lavorare.
CORTESIA NON GRADITA
Ma non è stata solo la Lazio ad essere controllata. Un’altra squadra di “investigatori federali” ha fatto visita anche alla Fiorentina e al Napoli. Un blitz, quello di Castel Volturno, inaspettato a giudicare la reazione dei dirigenti e del tecnico partenopeo che, colti un po’ di sorpresa e con una fare stizzito, hanno ironizzato sul fatto che gli ispettori avessero sbagliato centro sportivo, considerato che erano altri da controllare. «Qui non c’è niente da nascondere», ha detto Gattuso. Al Napoli, però, l’improvvisata, non sembra essere piaciuta tanto. Gli ispettori hanno stilato i verbali che saranno consegnati nei prossimi giorni al Procuratore Chiné.
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