Lazio-Feyenoord, Immobile re di coppa non si tocca: Ciro a quota 20 gol in Europa

Scelto Maximiano in porta, scalpitano Vecino e Basic

Lazio-Feyenoord, Immobile re di coppa non si tocca: Ciro a quota 20 gol in Europa
di Alberto Abbate
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 07:30

ROMA Toglietemi tutto, ma non il mio Ciro Immobile. Sembra un vecchio spot di un orologio, ora è il motto dei tifosi e di Sarri alla Lazio. Bomber, dirigente, capitano, Immobile non si tocca nemmeno quando è sotto tono (appena due gol in cinque giornate di campionato) ed è reduce da una prestazione opaca col Napoli, condita da un misero tiro nello specchio. La Scarpa d'oro fa notizia quando segna a singhiozzo, figuriamoci quando c'è un conto nemmeno in sospeso col Fisco: «L'importo richiesto era stato già bonificato prima della pubblicazione della sentenza della Cassazione. Con affetto», scrive Ciro su Instagram, con la foto del versamento datato 24 febbraio. Una risposta relativa alla condanna del centravanti per l'evasione dell'Irpef nel 2012, ai tempi della sua cessione dalla Juventus al Genoa, nello specifico. Sono passati 10 anni, non c'entra nulla Lazio, che si schiera però al suo fianco. Immobile è il simbolo e il futuro: ha messo radici nella capitale, vuole aprire un circolo quando appenderà gli scarpini al chiodo, martedì ha cercato di accelerare le pratiche con l'assessore Onorato in Campidoglio. Non ha intenzione di farsi sporcare il curriculum sportivo.

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DILEMMI D'EUROPA
Tutti alla fine ci hanno scherzato su ieri a Formello alla ripresa, sono molto più infastiditi dai richiami di un'altra giustizia. Su Sarri lunedì è stato aperto un fascicolo d'ufficio dalla Procura stavolta federale per le accuse rivolte gli arbitri nell'ultima giornata. Su Twitter impazza l'hastag #iostoconsarri, i tifosi vogliono dedicargli all'Olimpico uno striscione per dimostrare la loro vicinanza, ma il tecnico adesso non ci pensa. Nel giorno di riposo a Castelfranco, ha riflettuto piuttosto su come comportarsi all'esordio in Europa: è vero che la squadra avrebbe bisogno di turnover, c'è un po' di stanchezza, ma il Feyenoord è l'avversario più tosto del girone, e batterlo in casa (13mila biglietti venduti) spianerebbe subito la strada in discesa.

Sarri ha comunque deciso di rilanciare Maximiano in porta, con Patric e Marusic (Radu ha l'influenza), Gila e Hysaj in difesa. Cataldi giocherà, Vecino e Basic pronti a sostituire Milinkovic e Luis Alberto in mediana.

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UN ALTRO RECORD
Davanti Felipe Anderson e Zaccagni sembrano una scelta obbligata. Perché Pedro è di nuovo out, Cancellieri non è al top, ma oggi tornerà. Non avrebbe comunque debuttato dall'inizio come prima punta. È vero, Sarri lo ha provato tutta l'estate da vice-Ciro, ma poi a Immobile non ci rinuncia. È il motivo per cui non è stato preso un autentico attaccante di scorta, nonostante i 32 anni del bomber avrebbero spinto verso questa scelta. Solo Caputo ha avuto davvero una chance. Poi la strategia condivisa dall'allenatore, Immobile e la società, è stata quella di far crescere un baby jolly per ritrovarselo maturo quando sarà. Adesso Ciro stringe i denti, non molla. Vuole riscattare l'ultima prova, vuole diventare il re indiscusso di Coppa: 20 reti in 30 partite tra Europa League e Champions, appena 2.174' in campo eppure già in vetta alla classifica. Domani sera Ciro punta a staccare il suo ex allenatore Simone Inzaghi - anche lui arrivato a quota 20 timbri - e a laurearsi miglior marcatore europeo della Lazio nella storia. In famiglia sono scaramantici, sapevano che col Napoli sarebbe rimasto a bocca asciutta: «I premi nel pre-gara non gli portano fortuna». La Coppa è un'altra tavola, l'astinenza diventa linfa, Immobile ha ancora più fame sotto porta.
 

 

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