Lazio, Felipe Anderson chiede una chance col Porto: i ricordi al "Do Dragão" non sono tutti negativi

Felipe Anderson (28), calciatore della Lazio
di Valerio Marcangeli
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 10:50

Porto-Lazio sarà senza dubbio un test probante per la squadra di Sarri. I lusitani sono praticamente ingiocabili in patria con 50 risultati utili di fila nella Liga Bwin. La musica non cambia molto in Europa e a farne le spese è stato anche il Milan, squadra che in due gare stagionali ha lasciato le briciole alla Lazio. Motivo in più per temere il gruppo dell’ex Conceição contro il quale il club capitolino dovrebbe scegliere l’11 migliore. A Formello andranno in scena le ultime prove tattiche prima della partenza e Felipe Anderson si giocherà le sue carte. Il brasiliano sogna una chance contro il club dove lo scorso anno non è mai riuscito ad esprimersi al meglio.

Lazio, un amore mai sbocciato dal principio tra Felipe Anderson e il Porto

Una vera e propria esperienza fallimentare quella lusitana. Si dice che il buongiorno si vede dal mattino e in effetti per Felipe andò così. Il suo esordio in Liga Bwin avvenne in un classico: Sporting Lisbona-Porto. Subentrato al 59’ a Luis Diaz (appena ceduto al Liverpool per 45 milioni di euro) il classe ’93 non riuscì a impattare nel match. In più all’87’ andrò troppo molle in un contrasto con Joao Palhinha con la sfera che finì tra i piedi di Pedro Gonçalves. Il numero 28 crossò per Sporar che col tacco si fece ipnotizzare da Marchesin, ma Luciano Vietto sulla ribattuta fu il più lesto di tutti e fissò il punteggio sul 2-2. Un ingresso non proprio felice, quello di Felipe, che portò anche a uno sfogo a fine partita da parte di Conceição: «Siamo stati poco aggressivi sulla palla del pareggio. Questo è il motivo per il quale faccio giocare sempre gli stessi. Questo campionato non va sottovalutato e chi non lo capisce non può stare nel nostro gruppo». In poche parole un’entrata a gamba tesa da parte del tecnico che senza fare nomi ha affossato un calciatore dal carattere «particolare» come direbbe Sarri.

Da lì infatti Felipe accusò il colpo richiudendosi in sé come spesso fa in questi casi e a fine anno accumulò solamente 10 presenze per un totale 659 minuti. Un flop.

All’Estádio do Dragão l’ultima presenza col Brasile maggiore per Felipe Anderson

Eppure i ricordi in terra lusitana non sono tutti negativi per Felipe. Proprio all’Estádio do Dragão che è stato suo per un’intera stagione senza fortuna, il 23 marzo 2019 fece la sua seconda e ultima apparizione con il Brasile maggiore. Si trattava di un’amichevole contro Panama terminata 1-1. Successe tutto nel primo tempo: vantaggio di Paquetà e pareggio di Alfonso Machado. È la seconda frazione però quella che interessò a Felipe Anderson. Dopo l’intervallo si iniziò a scaldare con la maglia numero 17 e al 72’ prese il posto di Arthur (a quei tempi centrocampista del Barcellona). Furono gli ultimi 18 minuti con la Nazionale maggiore verdeoro per Pipe. Una grande emozione in un’ottima prima stagione al West Ham dove chiuse come secondo miglior marcatore alle spalle di Arnautovic con 9 gol. Da lì il buio di Porto prima di tornare a casa nella Capitale. Felipe chiede una chance in Europa League per dimostrare a Conceição che si sbagliava. Ora la palla passa a Sarri.

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