Assenze e tamponi, ansia in casa Lazio: primi test negativi, oggi nuovo giro di controlli

Assenze e tamponi, ansia in casa Lazio: primi test negativi, oggi nuovo giro di controlli
di Alberto Abbate
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Venerdì 9 Aprile 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 10:23

Al primo giro sono sospiri: tutti negativi, gli esiti dei tamponi immediati. La positività d’Inzaghi ha fatto scattare l’allarme circa nuovi contagi, ma ieri erano passati appena due giorni dagli ultimi contatti. Resta l’ansia anche perché martedì, ultima apparizione nel centro sportivo, il mister aveva voluto festeggiare i suoi 45 anni (compiuti 24 ore prima) anche con squadra, magazzinieri e il personale dei canali ufficiali. Subito dopo l’allenamento, Simone aveva fatto recapitare un catering per un rinfresco davanti agli spogliatoi. Per carità, tutto il suo staff (più Tare, Peruzzi e Derkum) e gran parte dei giocatori hanno già avuto il Covid e hanno ancora gli anticorpi, dunque la preoccupazione è per gli ultimi reduci. E perché l’Asl Roma 4 potrebbe intervenire in caso di sospetto focolaio con altri positivi. Ieri la Lazio tranquillizzava tutti sulle assenze improvvise per «fastidi» di Musacchio (uno dei primi ad aver contratto il virus al Milan) e Cataldi. Verranno ripetuti oggi e domani, i tamponi: resta il sollievo per gli ultimi risultati, ma è presto per trarre delle conclusioni. Intanto, causa Covid Bologna, rinviata oggi pomeriggio la partita della Primavera di Menichini. A Formello sono state messe in atto tutte le precauzioni possibili, il dottor Colautti (già immune) andrà in panchina a Verona al posto dei medici Rodia e Pulcini, al momento squalificati dal Tribunale Federale per 12 mesi. Sino a dopodomani la bolla (casa, Formello, casa) va avanti e le sedute procedono, in vista della trasferta di Verona, col vice Farris. 


VICE IMBATTUTO 


L’anno scorso post lockdown, complice la squalifica d’Inzaghi, Farris andò per la prima e unica volta in panchina dall’inizio e la Lazio vinse in rimonta a Torino 2 a 1.

Il 30 giugno 2020, dopo la rete segnata su rigore da Belotti nel primo tempo, i biancocelesti nella ripresa ribaltarono il risultato con Immobile e Parolo. Il tecnico in seconda è però subentrato a Inzaghi in corsa in ben altre sette occasioni (4 vittorie e 3 pareggi) e ne è sempre uscito imbattuto: Lazio-Inter 2-0 (1 maggio 2016), Lazio-Atalanta 2-1 (15 gennaio 2017), Genoa-Lazio 2-2 (15 aprile 2017), Atalanta-Lazio 3-3 (17 dicembre 2017), Fiorentina-Lazio 3-4 (18 aprile 2018), Lazio-Milan 1-1 (25 novembre 2018) e infine Lazio-Inter del 31 gennaio 2019 (vinta ai rigori dopo l’1-1 dei supplementari) per consacrarsi come talismano di quella Coppa Italia poi alzata in finale il 15 maggio. La prossima volta (la nona) a Verona può valere la Champions. 


DUBBIO SULLA FASCIA 


Non sono scattate ancora le prove a Formello, ma uno già spazientito Inzaghi da casa sta comunque lavorando e studiando. La più bella notizia sembra il recupero di Luis Alberto, nonostante la caviglia malconcia già ieri scalpitante in differenziato. Oggi insieme a Patric dovrebbe rientrare in gruppo. A quel punto bisognerà decidere che fare sopratutto (davanti al posto di Correa sembra scontato Caicedo) dietro: nonostante la squalifica di Lazzari e il possibile rientro (acciacchi alla schiena permettendo) di Gabarròn, Inzaghi non vorrebbe spostare Marusic dal terzetto. Per questo potrebbe traslocare Lulic sul lato destro oppure addirittura Akpa Akpro già testato. Il Verona è un duro scoglio d’abbattere per restare in corsa per il quarto posto. Stavolta il Covid non deve fermare la Lazio come l’anno scorso per lo Scudetto.

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