Lazio, contro la Juventus l'esame più difficile

Lazio, contro la Juventus l'esame più difficile
di Emiliano Bernardini
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Domenica 27 Gennaio 2019, 07:30
La Juventus finora non ha mai perso: 18 vittorie e 2 pareggi vissuti quasi come sconfitte dalle parti della Continassa. La Lazio, invece, ha raccolto un solo punto contro le big. O meglio, due, contro le prime otto della classifica. Quella di questa sera appare la classica situazione da Davide contro Golia. I bianconeri stanno dominando il campionato italiano e sono lanciatissimi verso l’ottavo scudetto. I biancocelesti dopo il ko contro il Napoli di domenica scorsa e la vittoria di ieri della Samp sono scivolati dal quarto al settimo posto. Il clima dalle parti di Formello non è dei migliori complica anche un mercato di riparazione finora senza squilli. Si è badato solo ad cercare di accontentare i giocatori che volevano cambiare aria. Vedi Caceres che, ironia del destino, è stato ceduto alla Juventus proprio l’altro ieri. Un movimento apparentemente difficile da spiegare: l’uruguaiano a Roma sembrava più un desaparecidos che un giocatore, ma Allegri non ci ha pensato su a riportarlo a Torino. 

APPROCCIO
Serpeggia un po’ di malumore ma per tentare l’impresa contro la corazzata bianconera servirà tenere la testa sgombra. Impresa non semplice ma non c’è altra via. «La Lazio non ha nulla da perdere? Non è così, ci sono 3 punti in palio. Abbiamo qualche defezione, non c’è nessun problema, li avrà anche la Juve. Affrontiamo i numeri uno in Italia e in Europa, abbiamo lavorato bene. Chi giocherà dall’inizio farà di tutto per mettermi in difficoltà anche in vista delle prossime gare» sottolinea Inzaghi. Lo scorso anno i biancocelesti riuscirono nell’impresa di battere i Campioni d’Italia nel fortino dell’Allianz Stadium, per ripetersi servono ingredienti obbligatori: «Motivazioni e il giusto approccio. La Juve tende sempre a giocare a un ritmo altissimo nei primi 15-20 minuti. Poi dobbiamo portare gli episodi dalla nostra parte con testa, cuore e gambe». 

PANCHINA
Molto, dunque, dipenderà dall’atteggiamento della squadra. Quasi mai brillante contro le grandi. Un tabù che si è trasformato in un problema enorme. La Champions è l’obiettivo fissato dalla società. Di questo passo è difficile immaginare un lieto fine. La Juve arriva a Roma con assenze importanti che però non peseranno più di tanto sull’undici di Allegri che ha una panchina lunghissima da cui attingere: «Le nostre assenze non contano, ne ho 16 da far giocare. È sempre difficile contro la Lazio, una sfida complicata, cercherà di battere una grande per la prima volta in stagione. È una squadra fisica, tecnica, che ha fatto molti gol su palle inattive, vorrà riscattare sconfitta Napoli» spiega il tecnico bianconero.

PRETATTICA
Scelte quasi obbligate, invece, per Inzaghi che tra squalifiche, infortuni e poca fiducia in alcuni uomini dovrà inventarsi la formazioni. Scelte da fare con cautela. Nei giorni scorsi l’esclusione di Correa a Napoli aveva mandato su tutte le furie il presidente Lotito e non sono. Anche i tifosi non hanno perdonato al tecnico il poco coraggio. Oggi l’argentino con ogni probabilità scenderà in campo dal primo minuto. L’unico dubbio è legato alla difesa. Linea a 3 o a 4? Questo il tormentone che ha accompagnato la settimana di preparazione. Sarà una Lazio più coperta anche se nelle varie prove tattiche non ha mai dato vantaggi all’avversario. Inzaghi e la Lazio si giocano tanto. Al di là del risultato conterà l’atteggiamento. Curiosità il 26 gennaio 2014 si giocò Lazio-Juventus, finì 1-1 con le reti di Candreva e Llorente.
 
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