Acerbi lascia la Lazio indifesa. Inzaghi schiera Hoedt

Acerbi lascia la Lazio indifesa. Inzaghi schiera Hoedt
di Alberto Abbate
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Venerdì 30 Aprile 2021, 07:20

Rotta subito invertita, ma ora la squalifica di Acerbi rischia di riaprire un buco davanti alla porta. Finalmente inviolata contro il Milan, come non succedeva ormai da più di due mesi in casa. Precisamente dal 20 febbraio, 1 a 0 contro la Sampdoria. Nelle precedenti due gare, otto gol subiti fra Benevento e Napoli al Maradona. Sopratutto l’ultima manita partenopea, cinque anni dopo l’ultima volta (Napoli-Lazio 5-0 del 20 settembre 2015 con Pioli alla seconda annata), aveva fatto risuonare l’allarme in difesa. Al’Olimpico però ecco il pronto riscatto di Reina (decisivo su Calhanoglu e in uscita), ma anche di Marusic ormai riadattato nei tre della retroguardia. L’assenza di Acerbi (mancato appena 10 gare in tre anni dal suo sbarco a Roma) dopodomani potrebbe tuttavia far perdere equilibrio e quadratura. Per questo Inzaghi sta monitorando tutti i giorni ogni seduta e vigilando sulla concentrazione di Hoedt, promesso sostituto col Genoa: ieri già provato a Formello con Radu e il montenegrino in una mini (6 contro 6) partitella. Parolo potrebbe essere l’alternativa, ma l’olandese rimane comunque la prima scelta. Nonostante a fine stagione difficilmente verrà riscattato a 5 milioni dal Southampton, questa potrebbe essere la sua ultima spiaggia. Ironia del Fato, contro chi segnò l’ultima rete prima della partenza dall’Italia: 18 gennaio 2017, ottavi di Coppa Italia, Hoedt trafigge il Genoa (4-2) con una botta imprendibile dalla distanza. Wesley aveva iniziato bene questa sua seconda esperienza, sembrava potesse essere la sua rivincita. Invece le sue distrazioni son tornate ad essere una conferma: buona tecnica, ottimo tackle, ma tanta sicurezza immotivata. Sfociata in orrori letali, vedi la partita contro l’Atalanta proprio in Coppa Italia.
ANSIA
Nove gare (su 16) da titolare in questa Serie A. Con Hoedt in campo dall’inizio, la Lazio ha racimolato 13 punti su 27 a portata. Le ultime sue tre gare abbassano sopratutto la media. Non solo i ko contro le big Inter e Juve, ma sopratutto la pesante sconfitta di Bologna. Dove c’era un’altra presenza, che torna ad agitare ora le notti dei tifosi per dopodomani alle 12.30. Lo scorso 27 febbraio l’inviso Giacomelli arbitrò quella gara, ora il fischietto di Trieste torna – quasi quattro anni dopo – ad arbitrare la Lazio in casa. Nonostante il bilancio favorevole (7 vittorie, tre sconfitte e un pari), sul fischietto di Trieste pesa ancora l’arbitraggio del dicembre 2017, quando non vide un clamoroso fallo di mano di Iago Falque ed espulse Immobile col consulto del Var. Nefasti episodi che pesarono a fine stagione sulla classifica.
MURO
A cinque giornate (sei col recupero col Toro fissato il 18 maggio) dalla fine, cresce l’ansia da Champions.

Ci sono 5 diffidati (su tutti Milinkovic e Luis Alberto) e l’occhio cade su ogni dettaglio o presagio. Di sicuro invece è un buon segno il rientro di Leiva in allenamento. Sta gestendo il suo polpaccio, ma col Milan si è visto quanto sia fondamentale il suo muro. La Lazio ha vinto correndo oltre sei chilometri più del gruppo rossonero e vincendo più del doppio dei tackle (23-10), di cui 8 solo dal brasiliano da record. Lucas dopodomani sarà imprescindibile sui raddoppi per aiutare proprio Hoedt al centro. Luiz Felipe non è ancora pronto, ma il suo recupero graduale sta procedendo meglio ogni giorno. Ieri assente invece di nuovo Caicedo: Muriqi resta l’unico sostituto a Immobile e Correa in attacco. 

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