RINNOVO
Non è solo un discorso tecnico, c’è pure altro. Thomas è maturato, ma in alcuni fondamentali (vedi le uscite) non è mai migliorato. Sta battendo cassa (vuole due milioni) per il rinnovo, dopo aver avuto pure qualche comportamento superficiale, che non è piaciuto al gruppo. Durante lo stop aveva accusato un infortunio al quinto metatarso (parlava di frattura, esclusa degli esami del 2 aprile), si era voluto allenare con un preparatore da solo per essere pronto. Alla fine Strakosha non ha saltato nemmeno un minuto dell’ultimo campionato (recordman con Musso con 3420’ tondi), domenica è volato ad Atene con il fratello Dimitris per il riposo. Non è riuscito a chiudere la stagione con 40 (è fermo a 38) cleen sheet (in 132 presenze in A, una media del 29%), ma gli va comunque fatto un plauso. Il discorso sembra contorto, ma ha un senso. E’ un buon portiere, la Lazio lo ha cresciuto e pasciuto, ma ora è il momento di decidere il futuro. Strakosha può spiegare le ali e diventare definitivamente un cigno oppure essere sacrificato (di fronte a offerte da almeno 30 milioni) con un successore degno già dentro.
ALL’AVANGUARDIA
Molto dipenderà dalla cifra che chiederà il Sassuolo. Consigli (o Cragno) sarebbe comunque un più importante investimento rispetto alle altre alternative (Vivano, Sergio Rico e Paleari) per un secondo. Sarebbe la precisa dimostrazione biancoceleste di voler creare una sana competizione e alternanza in quel ruolo, magari per un anno: alla fine poi gioca titolare, chi fra i pali si comporta meglio. Stavolta in Champions sarà fondamentale la cura di ogni dettaglio, per questo Lotito non vuol lasciare nulla al caso: a settembre verrà finalmente inaugurato anche Lazio Lab per provare a prevenire e scongiurare ancora infortuni dell’ultimo minuto.
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