Lazio, Reina da Champions. Pepe è già leader

Lazio, Reina da Champions. Pepe è già leader
di Valerio Cassetta
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Mercoledì 2 Settembre 2020, 07:10
Para il rigore e comanda la difesa. E’ Pepe Reina la piacevole conferma. Buona la seconda per la Lazio di Simone Inzaghi che batte 1-0 il Padova. Dopo il diluvio e il 2-2 con la Triestina di sabato scorso, allo Zandegiacomo splende il sole e arriva la prima vittoria. Non ci sono i sette convocati dalle nazionali: Immobile, Acerbi, Armini, Strakosha, Milinkovic, Marusic e Badelj. E Leiva è ancora i box. Tocca ai “gregari” fare gli straordinari. Decisiva l’autorete di Fazzi negli ultimi minuti dalla fine. Il difensore, sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti di Luis Alberto, si scontra con il portiere Merelli e il pallone si insacca. 
MISTER AGGIUNTO
Profetiche le urla di Reina: «Dale! Batti bene, Luis!». Esperienza e personalità al servizio della squadra. Pepe guida i movimenti di Luiz Felipe, Vavro e Radu nel primo tempo, poi quelli di Bastos e Patric, entrati nella ripresa. Chiama le marcature sui calci piazzati e telecomanda i passaggi dei centrali. Un allenatore in campo. Quasi un telecronista, che fa della comunicazione uno dei suoi punti di forza. Conosce già a memoria i nomi dei compagni. O meglio, i soprannomi: più brevi e immediati. Dagli undici metri ipnotizza Ronaldo, ex tesserato della Lazio nel 2016 poi girato alla Salernitana. Il brasiliano incrocia il destro dal dischetto, ma Pepe vola e mette in angolo con la mano di richiamo. Applausi dagli spalti: Reina si prende la scena e salva Vavro, autore del fallo su Soleri. Strakosha, impegnato con l’Albania, è avvisato. Simone Inzaghi, ieri in panchina con gli occhiali da sole, sorride: tra i pali c’è abbondanza.
ARGENTINO JOLLY
Buona prestazione in regia per Escalante. L’argentino ruba palloni preziosi e gioca semplice davanti alla difesa. Più attento a difendere che ad attaccare: i suoi lanci non vengono capiti da Jony e Lazzari. Bene anche Akpa Akpro, impiegato mezzala, meno Kiyine, che dimostra di trovarsi meglio sull’esterno. In attacco la Lazio non punge: Raul Moro e Caicedo sprecano da pochi passi. Parolo ci prova da fuori senza fortuna. In tribuna il ds Tare osserva. 
CATALDI SCALPITA
Non lontano c’è Cataldi, che assiste al match insieme alla famiglia. «Spero di rientrare in gruppo il prima possibile. Ho un problema alla caviglia che mi porto dietro dalla gara con l’Atalanta - spiega il classe ’94 -. Giocare la Champions sarà una grandissima emozione. Vorrei vedere una Lazio che fa uno scalino ancora più in alto come squadra. Speriamo di fare uno step in più, riconfermandoci in campionato e facendo sempre meglio in Europa».
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