Lazio, oggi test con il Padova, Inzaghi vuole subito una squadra tutto “Pepe"

Lazio, oggi test con il Padova, Inzaghi vuole subito una squadra tutto “Pepe"
di Valerio Cassetta
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Martedì 1 Settembre 2020, 09:30
All’occorrenza fa anche il giardiniere. Simone Inzaghi batte il terreno con il piede. Fischietto in bocca e cronometro in mano. Il tecnico della Lazio sistema le zolle e si sgola a bordo campo. «Andiamo a fare gol», l’adagio ripetuto a Caicedo e Correa, tornato in gruppo. La pioggia si infittisce, le nuvole si addensano. Meglio spostarsi sul campetto lato Monte Agudo. Spazio alla tattica, al pressing e al possesso palla, ma senza correre rischi, soprattutto nei contrasti. «Non vi fate male». Il prato tiene poco. Le scivolate costituiscono un pericolo per l’incolumità dei ragazzi. La premura di Inzaghi sembra quella di un padre. Del resto dallo spogliatoio il messaggio è unanime: «Siamo una famiglia». Cecchi, uno dei collaboratori tecnici, chiede alla squadra di occupare gli spazi. Bisogna aiutarsi l’un l’altro, farsi trovare al posto giusto per il passaggio.
LEIVA OK
Massima intensità e concentrazione, in allenamento come in partita. Akpa Akpro si muove da mezzala. Cataldi, dopo il lavoro differenziato in mattinata, non participa alla seconda seduta. Ci sono, invece, Patric e Leiva, che ha ormai risolto il fastidio al ginocchio.
SCHEMA SULLE RIMESSE
Il brasiliano oggi potrebbe giocare uno spezzone di gara contro il Padova, secondo test del ritiro dopo il 2-2 con la Triestina. Fischio di inizio alle 17. Cresce l’attesa per l’esordio di Reina, 38 anni ieri. «Auguri Pepe», si sente dagli spalti dello Zandegiacomo. Lui ringrazia con un cenno prima di mettersi a disposizione di Grigioni, preparatore dei portieri. L’ex Napoli lavora sulla reattività e sulla precisione nel gioco con i piedi. «Il portiere è con noi», urla Inzaghi in partitella ai centrocampisti e ai difensori. Un modo per coinvolgere nell’azione il portiere, soprattutto in fase di impostazione. Discorso diverso sulle rimesse dal fondo. Se il pallone è per Correa o Immobile, la rimessa avviene nello spazio, per sfruttare la profondità. Se il destinatario è Caicedo o Milinkovic, il lancio è indirizzato sul “Panterone” o sul “Sergente”, dotati di grande fisicità. Indicazioni per il futuro, anche perché ad Auronzo, oltre a Ciro e Sergej, mancano all’appello altri cinque giocatori convocati dalle rispettive nazionali: Acerbi, Armini, Marusic, Badelj e Strakosha. Intanto, Reina non perde tempo. Ha già imparato tutti i nomi dei compagni a memoria. La comunicazione è un aspetto fondamentale per i portieri.
PATRIC 
E con il connazionale Patric è tutto più semplice. «La difesa sta lavorando molto bene, ormai ci conosciamo - spiega l’ex Barça ai canali ufficiali del club -. La maturità la trovi con il tempo. Il merito è di tutta la squadra. La Champions è un sogno per tutti, vogliamo farci trovare pronti». 
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